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L’analisi di Pescara-Avellino: il Delfino ingrana la seconda

da Alessio Evangelista

L'analisi di Pescara-Avellino: il Delfino ingrana la seconda

L’analisi di Pescara-Avellino, il Delfino va sotto ma poi rimonta con un gol per tempo di Mancuso e Pettinari, secondo successo consecutivo.

PESCARA – In un campionato lunghissimo, tendente all’infinito, come la Serie B alcune vittorie sono di fondamentale importanza per non perdere di vista l’obiettivo. Vittorie che aiutano e dare continuità a una macchina che, attraverso le sfide, sta rodando sempre più i suoi meccanismi. Se quello di Parma era stato un successo di carattere, quella con l’Avellino è stata una prova di forza dettata dalla voglia di ribaltare un risultato dopo mezz’ora di rivedere negli assetti. Un Pescara ancora lontano da quello immaginato da Zeman ma che ieri, grazie alla vittoria per 2-1 sugli Irpini, ha fatto un balzo notevole in classifica con un solo punto di distacco dalla vetta.

Promossi e bocciati ce ne sono anche se nella seconda categoria rientra solo l’atteggiamento della squadra nella prima mezz’ora di gara in cui l’Avellino ha tenuto il pallone senza problemi, colpito un palo e segnato la rete del vantaggio grazie a un bellissimo arcobaleno di Bidaoui. Non è un caso che il Delfino parta con il freno a mano tirato tanto che l’approccio delle ultime due sfide, Parma e Cittadella, è stato pressoché identico. Le statistiche lo sottolineano: nelle ultime cinque partite il Pescara ha subito tre reti, tutte nei primi venticinque minuti di partita o giù di li. Zeman lo aveva sottolineato nella sfida di Parma in cui aveva dichiarato: “La mia squadra pensa più a non prendere gol che a farlo”. 

Questo può essere l’unico aspetto negativo perché poi la squadra reagisce e con un’azione di stampo Boemiano riesce a trovare il pareggio con Mancuso. Due reti in campionato per l’ex Sambenedettese in tre partite giocate, non male per lui che ieri, insieme a Bovo, è stato il migliore in campo della sfida. L’approccio è totalmente diverso nella ripresa, sale Brugman e in maniera direttamente proporzionale lo fa anche tutto il Pescara che offende di più occupando stabilmente la metà campo ospite. Zampano sbaglia un gol fatto, Radu si sporca le mani due volte ma alla terza, a otto dal termine, deve capitolare dinanzi a Pettinari che con un gol da rapace torna a segnare e torna in testa alla classifica marcatori, insieme a Caputo, con otto reti. La traversa di D’Angelo scuote l’Adriatico ma è l’unico pericolo che il Delfino corre in un finale in cui potrebbe anche segnare il terzo gol ma Radu e la traversa si oppongono e Valzania e Pettinari.

Buona la prestazione dell’ex Cittadella che, subentrato ad un disattento Kanoutè, da dinamismo e vivacità alla squadra in zona offensiva. In crescita anche la difesa che, dopo le piccole amnesie del primo scorcio di partita, non rischia nulla con l’intesa tra Perrotta e Bovo che cresce. L’ex Torino è il vero baluardo difensivo, detta i tempi e conferisce tranquillità a tutto il reparto. La classifica, adesso, sorride con la vetta ad un solo punto. Martedì si torna già in campo per un altro match delicato in casa di una delle due capolista del campionato, l’Empoli di Vivarini.

Fonte foto: Pescara Calcio