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“Pietre che Cantano” chiude questa sera la XI Edizione

da Gulizia Leonello

Si potranno ascoltare le celebri “Ballate di Mignon”e altri Lieder di Schumann e Wolf entrando così nel cuore della poesia romantica e del paesaggio che ospita e circonda i concerti del Festival

L’AQUILA – Il Festival “Pietre che cantano” si chiude oggi  alle ore 21.00 nella Chiesa di San Panfilo a Ocre con un Omaggio a Schumann e Wolf, a duecento anni dalla nascita del primo e centocinquanta del secondo.

La serata conclusiva dell’undicesima edizione, che si è distinta come una delle iniziative artistiche e culturali più apprezzate e seguite della regione, anche per il suo impegno sociale e civile, porta la firma di una star della lirica internazionale, il mezzosoprano abruzzese Monica Bacelli , la voce dell’Abruzzo nel mondo e per la prima volta a “Pietre che cantano”, accompagnata al pianoforte dal Direttore Artistico del Festival Luisa Prayer.

La serata sarà, inoltre, presentata da Michele Suozzo, insegne musicologo ed esperto di repertorio lirico e liederistico, noto al grande pubblico della radio per La Barcaccia, trasmissione di grande ascolto di Radio Tre dedicata alla lirica e alla musica vocale.

La cantante, di casa alla Scala, al Covent Garden di Londra, al San Carlo di Napoli e alla Philarmonie di Berlino, così come nei più importanti teatri lirici del mondo, ha composto con Luisa Prayer un raffinato programma di Lieder di Schumann e Wolf. In particolare si ascolteranno le celebri Ballate di Mignon tratte dal Wilhelm Meister di Goethe, nella versione musicale di entrambi i compositori, oltre allo splendido ciclo schumanniano Preghiere di Maria Stuarda op. 135 – ciclo “femminile” del 1852 composto da cinque preghiere con il quale il compositore dà l’addio al lied identificandosi con i dolori della regina di Scozia e nel suo addio al mondo – e a una serie di Lieder tratti dall’Italienisches Liederbuch di Wolf. Un grande, raffinato concerto di chiusura, dunque, per entrare nel cuore della poesia romantica, poesia del paesaggio naturale e sentimentale, che sono le due anime di “Pietre che cantano” e dei luoghi che ospitano i concerti del Festival.

Luisa Prayer non a caso ha voluto inserire nel programma del concerto le celebri Ballate di Mignon dal Wilhelm Meister di Goethe. Ne spiega le ragioni: “La prima ballata – afferma la pianista – si apre proprio con il celebre verso “Conosci tu la terra dove fioriscono i limoni?”. Questa terra è l’Italia, vagheggiata dai poeti e musicisti tedeschi ed europei – numerosissimi musicarono i versi di queste liriche – come luogo di profonda suggestione, dove le tracce ancora visibili di un passato grandioso e mitico, quello della classicità e dell’arte, si fondono con la bellezza di un paesaggio e la dolcezza di un clima, che commuovono chi a questa bellezza tende come a un luogo ideale.

La domanda, che il festival pone con la sua campagna di sensibilizzazione sul paesaggio e la tutela del patrimonio “MISSING / DISPERSO”, è se il nostro paese corrisponde ancora a questa immagine ideale e se la nostra identità culturale sia ancora quella, se non dobbiamo impegnarci per la tutela di questa identità culturale, che ha fatto dell’Italia uno dei Paesi più amati dai viaggiatori di tutti i tempi. La campagna, lanciata su Facebook, andrà avanti per circa un anno, fino alla prossima edizione del Festival, in cui verranno presentati i risultati dell’indagine condotta sul web con l’ausilio di numerosi enti e associazioni impegnati nella tutela del paesaggio”. Un modo per inserire sempre più il Festival “Pietre che cantano” nel contesto e nei problemi che il territorio, all’indomani del sisma, si trova a dover affrontare.

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