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“101 Cose da fare in Abruzzo almeno una volta nella vita”

da Piero Vittoria

Domani a Chieti la presentazione del libro di Luisa Gasbarri nell’ambito del Maggio Teatino

CHIETI – Verrà presentato domani , 8 maggio, alle ore 18,00, presso il Museo d’Arte Costantino Barbella di Chieti , il libro di Luisa Gasbarri “101 Cose da fare in Abruzzo almeno una volta nella vita”. L’evento è inserito nell’ambito delle manifestazioni culturali del Maggio Teatino. Interverranno l’autrice ed il Sindaco di Chieti Dott. Umberto Di Primio.

Il volume, edito dalla Newton Compton, è uscito in tutta Italia: non si tratta, però, della classica guida turistica, ma di una vera e propria rivisitazione dei tanti aspetti che la nostra splendida regione offre (culturali, folkloristici, gastronomici, artistici, naturalistici ecc), insomma si vuole dare un’immagine della sua grandissima ricchezza e varietà.

Il lettore ha qui la possibilità di viaggiare con la fantasia: viene assalito dalla voglia di scoprire i più nascosti segreti del nostro territorio.

Chi già conosce l’Abruzzo ne rivive la bellezza, chi invece vi si accosta per la prima volta proprio leggendo ne impara a conoscere i lati più speciali, magari le sue bellezze sconosciute e gli angoli più remoti.
Volutamente l’autrice ha dato al suo volume un taglio non da semplice ed accademica guida turistica, ma uno più frizzante, scorrevole, in qualche passo anche provocatorio e romanzato. Ogni capitolo racchiude una vera e propria storia che appassiona ed incuriosisce.

Così Luisa Gasbarri parla del suo libro:

Era questo il momento di dare un’immagine nuova della nostra terra, sì ferita ma mossa da una grande voglia di ripartire. Confrontarsi con tutta Italia (il libro esce infatti a livello nazionale) non è cosa facile, dare cioè l’idea della bellezza della nostra regione anche a chi fosse di fuori è impresa ardua ma possibile. Ho voluto suggerire le emozioni che mi hanno trascinato in questo lungo viaggio attraverso queste 101 cose da fare almeno una volta nella vita. Il mio è stato dunque un approccio nuovo: invitare le persone, dare loro un input, regalare cioè il desiderio di vedere quei luoghi, quelle tradizioni, la cultura, l’arte, la gastronomia, insomma tanti aspetti dell’Abruzzo. È una rivisitazione poetica di luoghi, itinerari, bellezze artistiche, culturali, naturalistiche che hanno in comune di appartenere alla nostra terra e magari di non essere molto conosciute.

La sfida era di presentarle in una prospettiva nuova agli abruzzesi che le conoscono ed invogliare gli altri ad accostarsi a loro. Ne viene fuori un Abruzzo vivo ed anche molto attivo dal punto di vista delle attività, quello che cerca il rilancio, ma è anche fedele alle tradizioni: ho dato spazio al ricchissimo folklore e ai paesaggi meravigliosi. Non volevo descrizioni stereotipate, ma ho cercato di immedesimarmi nelle esperienze, nell’atmosfera. In ognuna delle 101 cose qui descritte c’è qualcosa di mio: ho vissuto in maniera particolare la stesura della parte sulla provincia de L’Aquila, perché la amo molto, quei luoghi mi sono rimasti dentro, li ho dovuti rivisitare in una fase che è difficile, però non volevo appesantire il lettore ed ho preferito praticare la strada della bellezza, parlando di quello che c’è e non di quello che non c’è più anche per dare un segno di rinascita. In Abruzzo c’è tanta ricchezza intellettuale: nell’aria questo si percepisce e dovremmo riscoprirlo. Ci sono anche momenti ironici nei capitoli, di ogni provincia ho cercato di cogliere cioè gli aspetti comici, come ad esempio quando si parla di Piazza Salotto a Pescara e di come la vedrebbe oggi Flaiano. C’è anche una parte autobiografica, quella in cui protagoniste sono le “sette sorelle” cioè le spiagge del teramano. Ho voluto alla fine dare un’immagine più briosa, articolata e brillante dell’Abruzzo. Molto spesso siamo noi abruzzesi i primi a dimenticare quanto sia bella la nostra regione: è importante far capire questo per poter arrivare alla rinascita. Si può constatare oggi quanto le nuove generazioni si stiano sempre più allontanando dalla cultura e soprattutto dalle tradizioni. Il folklore è importantissimo: pensiamo alla festa per il lupo che ogni anno richiama tantissima gente a Pretoro. Qualcuno mi ha chiesto se nel mio libro ritroviamo anche un tocco noir: beh non proprio, ma ci sono elementi di mistery.

Nei prossimi mesi “101 Cose da fare in Abruzzo almeno una volta nella vita” sarà presentato anche in altri comuni abruzzesi.

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