“101 Cose da fare in Abruzzo almeno una volta nella vita” ovvero una pennellata originale sulla nostra regione

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Presentato  qualche giorno fa al Museo Basilio Cascella di Pescara il libro di Luisa Gasbarri

PESCARA – È stato presentato al Museo Basilio Cascella di Pescara il libro di Luisa Gasbarri “101 Cose da fare in Abruzzo almeno una volta nella vita”.

L’incontro è stato organizzato dall’Associazione Culturale “Marconi” ed ha visto la presenza dell’autrice, del giornalista Rai Umberto Braccili, del Presidente dell’Associazione Dott. Ciardulli, del Prof. Marco Santucci, docente di Storia Antica presso l’Università di Urbino e dell’Assessore alla Cultura e Vice Presidente della Provincia di Pescara Fabrizio Rapposelli.

Sono intervenuti Federica Iacomini e Vincenzo Battista, attori della Compagnia Canovaccio di Chieti, che hanno letto magnificamente parti del libro regalando ancora maggiore magia alla già indubbia bellezza di queste pagine che ben fotografano il nostro Abruzzo.

Il volume, edito dalla Newton Compton, esce in tutta Italia e ci regala non la classica guida turistica, ma una vera e propria rivisitazione dei tanti aspetti che la nostra splendida regione offre (culturali, folkloristici, gastronomici, artistici, naturalistici ecc), insomma si dà un’immagine della sua grandissima ricchezza e varietà.

Il libro è nato in un momento difficile per l’Abruzzo, che agli occhi di molti appare oggi come una terra ferita, ma ha lo scopo proprio di narrarne le esperienze di vita, quasi a guidarci in luoghi ed eventi che ne testimoniano invece la grande vivacità e ricchezza.
Si dà qui spazio alla fantasia del lettore, che si scopre così voglioso di andare alla scoperta dei più nascosti segreti del nostro territorio: chi già conosce l’Abruzzo ne rivive la bellezza, chi invece ci si avvicina la prima volta proprio leggendo ne impara a conoscere i lati più speciali, magari le sue bellezze sconosciute e gli angoli più remoti.

Qui si dà un taglio, come detto, non da semplice ed accademica guida turistica, ma più frizzante, scorrevole, in qualche passo anche provocatorio, ma anche romanzato: dietro ogni capitolo c’è una vera e propria storia che appassiona ed incuriosisce. Siamo di fronte ad un vero e proprio atto d’amore nei confronti dell’Abruzzo.

Così Luisa Gasbarri parla del suo libro:

era questo il momento di dare un’immagine nuova della nostra terra, sì ferita ma mossa da una grande voglia di ripartire. Il problema è stato quello di doversi confrontare con tutta Italia (il libro esce infatti a livello nazionale), dare cioè l’idea della bellezza della nostra regione anche a chi fosse di fuori. Ho voluto suggerire le emozioni che mi hanno trascinato in questo lungo viaggio attraverso queste 101 cose da fare almeno una volta nella vita. Il mio è stato dunque un approccio nuovo: invitare le persone, dare loro un input, regalare cioè il desiderio di vedere quei luoghi, quelle tradizioni, la cultura, l’arte, la gastronomia, insomma tanti aspetti dell’Abruzzo.

È una rivisitazione poetica di luoghi, itinerari, bellezze artistiche, culturali, naturalistiche che hanno in comune di appartenere alla nostra terra e magari di non essere molto conosciute. La sfida era di presentarle in una prospettiva nuova agli abruzzesi che le conoscono ed invogliare gli altri ad accostarsi a loro. È un Abruzzo vivo ed anche molto attivo dal punto di vista delle attività, quello che cerca il rilancio, ma è anche fedele alle tradizioni: ho dato spazio al ricchissimo folklore e ai paesaggi meravigliosi. Ho cercato di dare un taglio originale e di fare un libro ricco, divulgativo, non una guida, accattivante e non tedioso con l’intenzione di comunicare le emozioni dei luoghi. Non volevo descrizioni stereotipate, ma ho cercato di immedesimarmi nelle esperienze, nell’atmosfera.

In ognuna delle 101 cose qui descritte c’è qualcosa di mio: ho vissuto in maniera particolare la stesura della parte sulla provincia de L’Aquila, perché la amo molto, quei luoghi mi sono rimasti dentro, li ho dovuti rivisitare in una fase che è difficile, però non volevo appesantire il lettore ed ho preferito praticare la strada della bellezza, parlando di quello che c’è e non di quello che non c’è più anche per dare un segno di rinascita. In Abruzzo c’è tanta ricchezza intellettuale: nell’aria questo si percepisce e dovremmo riscoprirlo. Ci sono anche momenti ironici nei capitoli, di ogni provincia ho cercato di cogliere cioè gli aspetti comici, come ad esempio quando si parla di Piazza Salotto a Pescara e di come la vedrebbe oggi Flaiano. C’è anche una parte autobiografica, quella in cui protagoniste sono le “sette sorelle” cioè le spiagge del teramano.

Ho voluto alla fine dare un’immagine più briosa, articolata e brillante dell’Abruzzo. Molto spesso siamo noi abruzzesi i primi a dimenticare quanto sia bella la nostra regione: è importante far capire questo per poter arrivare alla rinascita. Si può constatare oggi quanto le nuove generazioni si stiano sempre più allontanando dalla cultura e soprattutto dalle tradizioni. Il folklore è importantissimo: pensiamo alla festa per il lupo che ogni anno richiama tantissima gente a Pretoro. Qualcuno mi ha chiesto se nel mio libro ritroviamo anche un tocco noir: beh non proprio, ma ci sono elementi di mistery.

“101 Cose da fare in Abruzzo almeno una volta nella vita” …. un’occasione unica per riscoprire l’Abruzzo in molte sue peculiarità ed essere ancora una volta fieri di sentirsi cittadini di una terra meravigliosa come poche!

LE IMPRESSIONI SU “101 COSE DA AFRE IN ABRUZZO ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA”:

L’Assessore alla Cultura e Vice Presidente della Provincia di Pescara Fabrizio Rapposelli:

il titolo stesso del libro è molto eloquente e già fa capire al meglio il contenuto del libro. Sarà utile, non solo per noi abruzzesi, per capire quante bellezze ci sono in Abruzzo. Invito tutti a leggerlo: non è solo uno spot per la nostra regione, ma è scritto in una forma discorsiva molto originale e particolare. Spesso gli abruzzesi stessi non conoscono bene il loro territorio e le sue caratteristiche, quanto cioè sia potenzialmente in grado di offrire, e in queste pagine si dà lo spunto per approfondirne al meglio le tradizioni e la ricca cultura.

Il Presidente dell’Associazione Culturale “Marconi” Dott. Ciardulli:

è importante che le persone leggano questo libro. Mi sono appassionato nella lettura: io non sono abruzzese, lo sono di adozione da 25 anni. Io stesso non conosco molti aspetti dell’Abruzzo. Ci sono tanti posti che mi piacerebbe visitare, ho avuto la curiosità di avvicinarmi ai luoghi qui descritti. Tutto è presentato nella maniera migliore, con un robusto background culturale. Questo non è né un romanzo né un saggio: elencare 101 cose da fare non è semplice, bisognava mantenere un tocco equilibrato su argomenti anche diversi fra loro, scegliere uno stile adatto, quali aspetti evidenziare della regione.

Il compito dell’autrice è stato quello di strutturare ciascuna delle 101 cose come un mini saggio o un mini racconto con riferimenti culturali molteplici e differenziati, ma sempre facendo un’accurata analisi degli argomenti trattati. Non mancano anche le critiche (vedi la parte dedicata a Piazza Salotto), ma il tutto è descritto mai con freddezza ma sempre con profonda partecipazione. Quando si parla ad esempio del maritozzo della Bresciana di Pescara ebbene la descrizione è talmente bella e particolare che viene automaticamente la voglia di andarlo ad assaggiarlo almeno una volta!.

Pubblicato da
Piero Vittoria

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