Evento italiano all’interno del progetto culturale internazionale “La linea di Pace”
PESCARA – Venerdì 16 aprile, alle ore 18.00, – con il patrocinio del Ministero della Cultura Libanese, della Regione Abruzzo, del Comune e della Provincia di Pescara, del Comune di Spoltore e di Aiccre Abruzzo (Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa) – sarà inaugurata, nelle sale del piano terra dell’Ex Aurum di Pescara, la mostra “Automatismi residui: viaggio alla base di uno scambio necessario” degli artisti Jörg Christoph Grünert ed Elie Abou Samra, a cura di Rolando Alfonso, critico d’arte e filosofo. Le opere esposte – tutte del 2010 e assolutamente inedite – rappresentano “l’evento italiano” del progetto culturale/ pedagogico internazionale “La linea di Pace”, di cui l’associazione Deposito dei Segni Onlus è ideatrice e promotrice fin dal 2004.
Il profilo degli scambi internazionali gestito finora dall’associazione abruzzese è stato fortemente incentrato sulla formazione di operatori socioculturali in grado di intervenire in contesti svantaggiati come i campi profughi (fra gli indispensabili strumenti di lavoro vanno ricordati il supporto di importanti tecniche pedagogiche applicate al teatro, all’arte e al sociale); in questa occasione, invece, la collaborazione internazionale privilegerà l’aspetto più prettamente artistico degli scambi, ponendo in primo piano le produzioni dei due artisti che hanno favorito, attraverso la propria arte, la prevenzione del disagio sociale e culturale dei quartieri più svantaggiati ed emarginati del territorio libanese. Uno scambio ed un punto di vista più estetico che formativo.
Grünert e Samra, conosciutisi in Medioriente, pur essendo l’uno tedesco e l’altro libanese, condividono la singolare coincidenza di aver appreso la propria formazione estetica in Italia. Il primo – scultore, performer e drammaturgo nato a Köln – presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila; il secondo, nato a Beirut, ha effettuato i propri studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Entrambi hanno partecipato a mostre ed esposizioni internazionali.
Come scrive il curatore della mostra Rolando Alfonso:
Le ultime opere di Jorg Grunert ed Elie Abou Samra, pur presentandosi con rese formali molto lontane tra loro – scultore/installatore il primo, pittore l’altro – possono iniziarci a riflettere su un paradigma operativo che le accomuna: l’automatismo. Fonte germinale, epifanica, dell’immagine necessaria alla costituzione del mondo. (…) Questo fondamento comune non decostruisce le due differenti storie personali, relegandole nei ristretti ambiti geoculturali – l’indomito raziocino purificatore/semplificatore del pensiero continentale in Jörg Grünert da un lato, la rincorsa metafisico/religiosa alla determinazione simbolica in Elie Abou Samra dall’altro – anzi, con maggiore attenzione, possiamo dire che li costringe ad una verifica, continua e reciproca, di una comunicazione condivisa sul piano del “soccorso”. Difatti, entrambi si aiutano sulla soglia di una deriva resa impersonale e cruda dalla forza distruttiva della storia umana contemporanea. Storia che con la sua fattualità ineluttabilmente oggettiva si è determinata nel limes di un medioriente, il Libano, ormai privo della sua tradizionale funzione di cerniera culturale tra oriente ed occidente. Elie Abou Samra si appoggia alla natura intrinseca del mito, Jörg Grünert a quella della tragedia.
La mostra, visibile fino al 2 maggio 2010, è ad ingresso gratuito
Orari: martedì/sabato ore: 10.00/13.00 – 16.00/19.00; domenica ore: 16,00/19,00; lunedì: chiuso.