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Investigatrice per un giorno arresta un rapinatore

da Annarita Ferri

Grazie al gesto scaltro della cassiera del supermercato Dico è stato possibilie arrestare il pregiudicato rapinatore.

PESCARA- Tradito dalle impronte lasciate su alcuni prodotti e dalla memoria di ferro di una cassiera che ha riconosciuto il rapinatore tramite le foto segnaletiche che le sono state mostrate, così il bandito è stato trovato dalla Squadra Mobile di Pescara.

Il bandito è stato scovato infatti,grazie alle impronte digitali lasciate su una tavoletta di cioccolato e su una bottiglia di vino che la dipendente del supermercato ha “repertato” e consegnato alla Polizia Scientifica che hanno arrestato  Sergio Caccese, 43 anni, pregiudicato di origine chietina domiciliato a Pescara, in quanto destinatario di una misura cautelare in carcere emessa dal GIP di Pescara Gianluca Sarandrea  su richiesta del P.M. Barbara Del Bono.

L’uomo è accusato di rapina aggravata e porto abusivo di arma in relazione a due colpi emessi nel supermercato DICO di Via Aldo Moro di Pescara il 28 febbraio e l’8 marzo scorsi.Nella prima rapina l’uomo, dopo essersi avvicinato alle casse con degli oggetti prelevati dagli scaffali, aveva intimato alla cassiera di consegnargli i soldi della cassa  che ammontavano a 582 euro, sotto minaccia di una pistola che,una volta abbandonata dal malvivente, è risultata un giocattolo.

Dopo pochi giorni, lo stesso supermercato ha subito un’altra rapina con le stesse modalità della precedente; lo stesso individuo si era avvicinato alla stessa cassiera, apparentemente per pagare una bottiglia di vino ed una tavoletta di cioccolato, ma, dopo aver estratto un taglierino ed averlo puntato alla gola della donna, le aveva intimato di consegnare l’incasso. La donna gli ha dunque consegnato 387 euro ed il rapinatore, dopo aver lasciato la bottiglia ed il cioccolato, era fuggito a piedi.
A quel punto la cassiera, dopo aver chiamato il “113” e in attesa che intervenisse il personale della Scientifica, è stata scaltra nel calzare dei guanti e riposto i due oggetti in una busta di plastica, al riparo da possibili “contaminazioni”.

Gesto determinante perché, proprio grazie alle impronte digitali lasciate su quegli oggetti, si è riuscito a risalire all’identità del Caccese,la cui foto è stata sottoposta alla cassiera la quale l’ha subito riconosciuto come l’autore delle due rapine.
Al momento dell’arresto il Caccese è stato trovato in possesso di circa tre grammi e mezzo di eroina e per questo motivo è stato anche indagato a piede libero per detenzione a fini di spaccio.

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