“Cultura, se dura…non muore”

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Tutti insieme per ridare vita alla cultura: manifestazione domani 27 marzo alle ore 11 in piazza Primo Maggio a Pescara

PESCARA- In occasione della Giornata Mondiale del Teatro, si terrà domenica 27 marzo alle ore 11.00 una manifestazione contro i tagli alla cultura e l’azzeramento della legge regionale n.56 per la promozione culturale

Si ritroveranno  in P.zza Primo Maggio, le associazioni culturali e gli artisti presenti sul territorio  invitando tutti i cittadini e tutti coloro che hanno a cuore le sorti della cultura nel nostro paese, a partecipare alla manifestazione “Cultura, se dura…non muore”, per protestare contro i tagli al comparto. La manifestazione aderisce alla “Giornata di Protesta Nazionale del Teatro Ragazzi Italiano” del 27 marzo 2011 intitolata “Vogliono fare la festa al teatro”. I cittadini sono invitati a vestirsi di nero con occhiali scuri, sedia o sgabello pieghevole e dei fiori colorati.

Tra loro gli  artisti e gruppi locali che aderiscono sono: Deposito dei Segni; Gruppo Alhena; L’Arte del Teatro; Espace promozione culturale; Le Funambole; MagLab; No Hay Banda; Baobab; Globster; Dulzura Teatro; La galina caminante; Laboratorio Danza; ArtLab; Il Circo della Luna; Classe Mista; Arterie Cirt; Arterie Teatro Cirt; VDA Teatro; Piccoli Idilli; Eccentrici Dadarò; Mentelocale ; Ass. Margaret Fuller; Movimentazioni; Soha giovani cittadini attivi; Coordinamento autonomo insegnanti di Pescara e provincia; AssOdeonTeatro; Teatro del Krak; Accademia dello Spettacolo; Associazione culturale “Amici del Teatro”; Associazione teatrale Compagnia Teatro Vittoria; Sebastiano Nardone;Rete delle Associazioni ortonesi; Casa Rocca Teatro; Compagnia Bersagli Mobili; Tea For Four.

La produzione e la diffusione dell’arte, dello spettacolo e della cultura sono un valore fondamentale per qualsiasi società, sostengono gli artisti e i gruppi che aderiscono alla manifestazione,spiegando la loro scelta:

Mentre altri paesi europei, in un momento di crisi mondiale come questo, aumentano gli investimenti per la cultura, l’istruzione ed il sociale, l’Italia riduce drasticamente i finanziamenti a questi settori, fonte di occupazione per un’innumerevole quantità di operatori, professionisti e maestranze.

E si lamentano perchè la Regione Abruzzo ha tagliato negli ultimi anni i fondi per la promozione culturale e per il 2011 ha azzerato la dotazione finanziaria per la legge regionale n. 56, unica legge di riferimento per le attività annuali delle associazioni culturali.

Se l’Europa nel 2011 ha destinato circa l’1,4% del PIL alla Cultura, l’Italia prevede lo 0,18% del PIL. Il Governo è così intervenuto ripristinando il Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus) attraverso l’aumento di 1-2 centesimi sui carburanti. Ma non è sufficiente, considerando che in Francia sono previsti per la cultura 8.444 milioni, in Germania 8.000 milioni e in Gran Bretagna 5.100 milioni.

Confrontano i dati,denunciando:

In questo modo si abbatte un pezzo dello stato sociale, si incide negativamente su un diritto di cittadinanza e si rinuncia ad uno dei comparti economici chiave per ridare competitività all’Italia nello scenario internazionale. Infatti, quello dell’industria culturale è un settore vitale, nel quale operano imprese sane e produttive che danno lavoro a centinaia di migliaia di lavoratori. La domanda culturale è costantemente in crescita ed ha dimostrato di resistere alla generale caduta dei consumi anche nei momenti di maggiore crisi.

Tutto questo fermento rischia di essere disperso se non si torna ad investire in un settore che può essere determinante per rilanciare uno sviluppo duraturo e sostenibile dell’economia nazionale.

Gli artisti abruzzesi  mostrano grande preoccupazione per il comparto culturale e perciò chiedono sia un’immediata variazione del bilancio per reintegrare i fondi della legge regionale n.56, sia una politica che individui le realtà artistiche locali sane, valide e le promuova nel contesto nazionale ed internazionale.

Pubblicato da
Annarita Ferri

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