L’8 agosto cade l’anniversario della tragedia di Marcinelle : una data da ricordare e onorare per rendere omaggio a tutti gli italiani caduti sul lavoro in patria e all’estero e testimoniare che con il loro sacrificio hanno contribuito alla crescita economica, sociale e culturale del Paese
PESCARA – Oggi ,8 agosto , ricorre l’anniversario della tragedia di Marcinelle che è stata proclamata nel 2001 “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, quale momento di celebrazione di tutti gli Italiani caduti sul lavoro all’estero e di onore alla loro memoria. L’ 8 agosto 1956 uno scoppio nella miniera di carbone del “Bois du Cazier” a Marcinelle, sobborgo operaio di Charleroi in Belgio, procurò la morte a 262 minatori, 136 dei quali provenienti dalle nostre regioni, in gran parte da Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto. Ben 40 delle vittime provenivano da Manopello.
A partire dalla memoria di quell’evento drammatico, la Giornata intende rendere omaggio a tutti gli italiani caduti sul lavoro in patria e all’estero, favorire l’informazione e la valorizzazione del contributo sociale, culturale ed economico recato con il proprio impegno e con il proprio sacrificio dai lavoratori italiani.
Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha rivolto un messaggio ai connazionali residenti all’estero, in vista dell’anniversario delle tragedia di Marcinelle , mettendo in risalto il loro contributo determinante per l’immagine di un’Italia attiva e fiera:
i milioni di ltaliani che nei 150 anni di storia nazionale unitaria sono emigrati fuori dai nostri confini hanno fomito innumerevoli esempi di altissima capacità, dignità e dedizione al lavoro.
Il Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Nazario Pagano, ha così ricordato la tragedia di Marcinelle :
l’anniversario della tragedia di Marcinelle rappresenta ancora oggi un dolore indelebile per l’emigrazione abruzzese.Nella tragedia mineraria di Marcinelle l’Abruzzo ha pagato un tributo pesante. Oggi, a distanza di 55 anni, il sentimento verso quel “sacrificio” è ancora forte e attuale. I nostri emigranti abruzzesi, che nei 150 anni di storia sono partiti verso nuovi Paesi per un futuro lavorativo migliore, hanno contribuito con la loro capacità, dignità e dedizione al lavoro, a divenire un esempio di grande operosità nel mondo, contribuendo alla diffusione di una immagine dinamica del nostro Abruzzo fuori dai confini regionali.
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