12 agosto 2011 Piazzale Sirena Francavilla al Mare ore 22.30
FRANCAVILLA AL MARE (CH)– Domani 12 agosto al Festival Blu Bar di Francavilla al Mare si esibiranno i Tubi Lungimiranti con Gene Guglielmi: un’accoppiata beat da non perdere assolutamente! La collaborazione tra i Tubi e Gene ha radici lontane: nasce infatti lo scorso anno grazie ad un interessante seminario svoltosi a Chieti sul beat l’idea di fare musica insieme.
Lui assai noto nell’epoca beat soprattutto per la canzone di protesta “I capelli lunghi” e loro gruppo fanese di quell’irripetibile periodo in cui incise due 45 giri per l’etichetta milanese CDI, oggi ricercatissimi dai collezionisti.
Mettendo insieme le forze ne è venuto fuori un cd allegato al libro “Al di qua, al di là del Beat” in distribuzione da settembre in tutte le librerie italiane per la Carabba, scritto appunto da Umberto Bultrighini, leader dei Tubi, con Gene e Claudio Scarpa. Nel cd sono presenti quattro brani della produzione di Gene Guglielmi completamente riarrangiati e suonati dai Tubi e cantati con lui ed il cavallo di battaglia della band “Abbiamo paura dei topi”. Il mese scorso si sono esibiti insieme con grandissimo successo, come unici italiani in cartellone, al XIX Festival Beat di Salsomaggiore Terme, uno dei principali europei dedicati al beat e al garage insieme a quelli di Barcellona e Dusseldorf.
Per i Tubi Lungimiranti ci sono grandi progetti all’orizzonte: il produttore Gianni Daldello (Camaleonti, Mannoia, Toquiñho etc.), dopo aver inserito il brano dei Tubi “Tregua” nella compilation “Flying Blind” prodotta da Mario Lavezzi nel 2003, sta infatti lavorando alla realizzazione del loro nuovo CD in uscita a dicembre per una nota etichetta discografica milanese. L’album sarà pubblicato anche in vinile e vedrà la partecipazione di Gene Gugliemi e Le Rimmel in due brani. Il progetto musicale dei Tubi Lungimiranti si riassume nella formula “Transitional Beat”, cioè la riproposizione filologica del momento di trapasso dalla musica beat al progressive e al pop.
Gruppo fanese simbolo dell’era beat fondato da Umberto Bultrighini nel 1965, riuscì nel 1968 ad incidere due 45 giri per l’etichetta milanese CDI, gestita da Pier Quinto Cariaggi e Lara Saint Paul.
Il primo disco conteneva due brani ancor oggi oggetto di culto per gli appassionati del beat e della psichedelia, “L’anima” e “Abbiamo paura dei topi”: quest’ultima è stata selezionata per il Grande dizionario della canzone italiana (Rizzoli) curato nel 2006 da Dario Salvatori e ripubblicata in numerose compilations tra cui la serie “Quei favolosi Anni ’60” di Red Ronnie.
Nel 1994 il gruppo si riunì con una formazione leggermente diversa e tenne un concerto al Covo di Bologna; per l’occasione venne dato alle stampe un 33 giri, “Live 1967-1970”, disponibile solo per corrispondenza, edito dalla casa Destination X.
Oggi il gruppo è più che mai attivo ed è pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua storia con l’album in uscita a dicembre: Hic et Nunc sarà la perla nera dell’album.
Gene Guglielmi, figlio del campione italiano di marcia Alighiero Guglielmi, arriva alla popolarità partecipando ad un noto gioco televisivo presentato da Mike Bongiorno: in una delle puntate il famoso presentatore gli fa cantare un brano di sua composizione ed in poco tempo arriva un contratto discografico con l’etichetta fondata da Carlo Alberto Rossi. “I Capelli lunghi” diventa un vero e proprio inno generazionale ed una delle canzoni simbolo del periodo. A colpire l’immaginario collettivo è anche il look di Gene: i suoi occhialini rotondi, l’eccentricità del personaggio ed il suo nervoso gesticolare nell’esprimersi fanno subito colpo.
Anche il secondo singolo, “E voi, e voi, e voi”, cover di un pezzo del cantautore francese Jaques Dutronc, è un successo. Continua poi la carriera collaborando con grandi nomi della musica leggera, fra cui Giorgio Calabrese che scrive per lui i testi di “La luna, le stelle, il mare” e “Preghiera beat” e Alberto Testa per “Il paese che dico io” “I want you for me”.
Negli anni’70 mette a frutto la sua laurea in architettura diventando anche docente universitario, ma senza abbandonare la vena artistica. Nel 1978 forma i Questions cambiando genere musicale (disco music e influenze rock) con i quali incide tre 45 giri: il loro brano più famoso rimarrà “Devil”. Dopo lo scioglimento del gruppo per anni Gene abbandona l’attività fino ai primissimi anni’90.
Claudio Scarpa lo riporta alla ribalta a livello nazionale grazie ad un intero capitolo su “Quei favolosi Anni’60” della Fabbri Editore curata da Red Ronnie. Torna dunque, con la riscoperta del beat da parte di gruppi della nuova ondata come Gli Avvoltoi, a fare musica e pubblica anche nuovi lavori discografici fra cui l’interessante album “Rinascimento” in cui mette in musica poesie celebri del ‘300 e ‘400 della letteratura italiana. Nel 2009 ha pubblicato l’album “Le lavandaie di Maggie” ed ora la collaborazione con i Tubi Lungimiranti che promette scintille.