PALENA (CH) – Questa sera apre la XVI edizione del collaudato e noto festival Jazz abruzzese intitolato “JAZZ SOTTO LA TORRE” che porta quest’anno a Palena nomi importanti del panorama italiano e internazionale. L’appuntamento è in piazza San Francesco con una formazione d’eccezione: il Maurizio Di Fulvio Trio che aprirà la kermesse.
Chitarrista e compositore abruzzese, Maurizio di Fulvio ormai è un nome di riferimento per il genere che sta esportando oltre i confini regionali e nazionali il suo progetto, avendo all’attivo anche importanti collaborazioni con i più celebri nomi della scena contemporanea. Il trio si completa con Walter Caratelli alla batteria e percussioni ed Ivano Sabatini al contrabbasso. Eleganza, pathos e un sound inconfondibile che ripercorre i principali standard jazz e i brani più conosciuti fino ad approdare a composizioni inedite.
Un’autentica “saudade swing” e fragranze mediterranee aleggiano dunque nel repertorio dei brani incisi negli album” “Sweety notes” (2000), “Mediterranean flavours” (2003), “A flight of fugues” (2004), “On the way to wonderland” (2007) e “Carinhoso” (2010 – di prossima pubblicazione).
A dare lustro e spessore sia tecnico che artistico, sarà la presenza di Rossana Casale. Cantante che non ha bisogno di presentazione, pone le sue origini proprio tra le file del jazz conquistando nel tempo e con ottimi riscontri di critica anche il mondo del pop con numerosi traguardi discografici di tutto rispetto.
Abbiamo incontrato gli artisti a Pescara per curiosità ed anticipazioni sull’evento.
Ecco cosa ci ha detto Rossana Casale.
Un artista poliedrica, conosciuta come una che ama spaziare: la sua carriera è un album di fotografie ricchissimo. Ma qual è la prima pagina di quest’album?
R – Sono partita dal jazz: suonavo con un gruppo che si chiamava I Volpini Volanti, con cui proponevo brani in odore di jazz appunto, anche un po’ funky. Dopo Alberto Fortis mi scrisse “Didin” e da lì ho cominciato un percorso certamente pop, ma che manteneva costantemente un filone legato alle mie passioni vere. I musicisti che hanno suonato con me sono sempre stati di estrazione jazzistica. Anche al Festival di Sanremo ho portato pezzi come “A che servono gli dei” o “Brividi” che mantenevano quelle atmosfere, a parte ovviamente “Gli amori diversi”, scritto con Grazia Di Michele, caratterizzato da una vena cantautorale che dunque donava un nuovo aspetto alla mia musica.
Scorrendo la sua storia si trovano anche tanti musical in teatro: che tipo di esperienza è stata? La rifarebbe?
Io ho fatto “Un americano a Parigi”, “A qualcuno piace caldo”, “La piccola bottega degli orrori”, “Joseph e la strabiliante tunica dei sogni in technicolor” ed altre cose. Il teatro mi ha portato quella concentrazione sul testo che mi fatto capire l’importanza della sua parte recitativa. C’era bisogno infatti di un approfondimento delle mie stesse emozioni: se non avessi dato me stessa nelle canzoni anche la musica avrebbe pagato un prezzo, per cui devo tanto al teatro e continuerò a farlo.
Lei qualche anno fa ha pubblicato un cd tributo a Billie Holiday: vede questa grande voce come una fonte di ispirazione?
Lei è un punto di riferimento non solo per cantanti ma anche per musicisti: non cantava infatti solo il tema e poi i musicisti stessi facevano i loro assoli. Non improvvisava e lavorava sul tema. Aveva un timbro di voce che era una vera carta di identità della sua esistenza. Ho sentito ad un certo punto la voglia di raccontarla, mettendo in evidenza il nesso fra la persona e quello che cantava. Questo progetto mi ha portato in tour per cinque anni.
La sua presenza aggiunta alla classe del Maurizio Di Fulvio Trio qui a “Jazz sotto la torre” è la classica ciliegina sulla torta che il pubblico non mancherà sicuramente di apprezzare. Che tipo di concerto sarà?
Ci tengo a precisare che il concerto è di Maurizio Di Fulvio, bravissimo musicista che porta la sua musica in giro in tutta Europa da tanti anni. Io sarò sua ospite: canterò alcuni brani nella seconda parte del live, non ci saranno mie canzoni. Maurizio proporrà cose sue e poi quando entrerò io faremo un tributo alla bossanova contaminata dal jazz. La grande evoluzione di questo genere deve infatti molto all’incontro col jazz europeo. Quello con Maurizio è un sodalizio che nasce oggi, non ci conoscevamo prima: mi ha invitato a suonare con lui ed io, molto curiosa, ho accettato. Ciò che ne verrà fuori non lo sappiamo: è importante incontrarsi fra musicisti per vedere se nascono delle belle sinergie.
Il Maurizio Di Fulvio Trio sta diventando sempre di più una realtà importante nel panorama jazzistico abruzzese e non solo. La nostra regione comincia in un certo senso a starvi stretta. Tanti sono infatti gli appuntamenti che avete anche fuori dai confini italiani.
L’Abruzzo non ci sta stretto, siamo molto legati alla nostra terra, abbiamo iniziato proprio qui. Quando c’è l’occasione di esibirci in questi meravigliosi luoghi cogliamo l’occasione al volo e siamo entusiasti ed orgogliosi di farlo. La possibilità di oltrepassare i confini regionali ed addirittura nazionali è importante: lo facciamo da qualche anno con successo nei paesi del Sudamerica, in quelli europei in cui la chitarra è particolarmente protagonista, vedi la Spagna o la Francia, o quelli dell’est (siamo stati di recente in Slovacchia, Polonia). Sono state esperienze tutte interessanti: il confronto con chitarristi che provengono da più parti del mondo è stato per noi motivo di crescita.
Rossana Casale come compagna di viaggio in questo nuovo progetto: come nasce questa collaborazione?
L’abbiamo conosciuta in questi giorni. Lei ama moltissimo la musica latino americana, in particolare quella brasiliana di cui è una vera specialista. Come Maurizio Di Fulvio Trio coltiviamo questi interessi da sempre, dunque ci sembrava un incontro abbastanza naturale, speriamo che la gente possa divertirsi e soprattutto che troveremo subito un interplay che è fondamentale. Quando si suona deve esserci il giusto entusiasmo. Questa sera a Palena vedremo un concerto che comincerà in punta di piedi crescendo sempre più fino all’intervento di Rossana Casale nella seconda parte. Ci sarà infatti il nostro spettacolo come trio inizialmente e poi seguirà questo bell’incontro. Il pubblico avrà modo così di apprezzare una voce particolarissima che ha sempre contraddistinto Rossana.
Un ringraziamento speciale alla Protosound Polyproject che ha reso possibile le due interviste.
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