PENNE – Nell’ambito delle celebrazioni della Santa Pasqua, nella chiesa di San Giovanni Battista della città di Penne si è inaugurata oggi 1 aprile, alle ore 18.00, la Mostra d’Arte Contemporanea “Il Sepolcro Artistico” affidata all’opera “Res Extensa” di Jörg Grünert, artista e fondatore dell’associazione Deposito dei Segni di Pescara.
L’evento (a cura di Antonio Zimarino e direzione di Alessandro Rietti) giunto alla quarta edizione è promosso da: Comune di Penne, Regione Abruzzo – A.P.C. Penne, Provincia di Pescara, Associazione Italia Nostra e sarà visibile fino al 18 aprile 2010.
«In uno spazio complesso e impegnativo come quello della chiesa di S. Giovanni Battista, l’intervento di Jörg Grünert ha tra le sue qualità la capacità di saldare una storia e una condizione contemporanea con il senso simbolico di ciò che gli è stato chiesto di “commentare” e rendere visibile: il “memento mori”, il Sepolcro artistico nella sua identità contemporanea. (…) I materiali sono quelli poveri ed essenziali (…).
Una trave di legno sconnessa e smangiata dal tempo e dall’incuria, trovata dall’artista in un angolo degradato dell’edificio, diviene l’asse portante della composizione. (…) Nella logica più sana del senso contemporaneo dell’arte che è riflessione complessa e propositiva, quest’opera non si limita ad illustrare ma, nella molteplicità delle relazioni reali, visive e simboliche, lavora intorno al senso della cosa rappresentata».
L’inaugurazione prevedrà anche l’intervento di Antonio Di Vincenzo con la dissertazione “La processione del Cristo morto di Penne del XVIII secolo tra vera fede e fanatismo” e il recital sulla Passione di Gesù Cristo di Serena Valentini.
La chiesa di San Giovanni Battista di Penne, un tempo annessa al convento femminile dell’Ordine di Malta – luogo di clausura al cui interno erano ospitate monache coriste, cioè nobili, e converse, non nobili, come confermano le grate che permettevano alle religiose di prendere parte alle funzioni rimanendo invisibili ai fedeli – ha una storia piuttosto complessa. Fin dalla sua nascita è stata abbellita con opere pregevoli come tele, stucchi, pavimenti e sculture ma, in seguito alla soppressione dell’ordine da parte di Napoleone Bonaparte, ha conosciuto una decadenza quasi inarrestabile che ne ha danneggiato l’edificio stesso. Una ristrutturazione parziale, consistente nel rifacimento del manto di copertura e consolidamento delle volte e della cupola, è stata operata tra il 1995 ed il 2000 da parte del Comune. Solo recentemente, invece, FAI e Italia Nostra hanno inteso far rivivere questo luogo sacro attraverso progetti e manifestazioni culturali.