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Antonia Tosini rende omaggio ad Avezzano e Pescara

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AVEZZANO (AQ) – Sabato 29 Aprile la regista, scrittrice Antonia Tosini ha presentato il suo ultimo libro “Nella cabina del proiezionista” Ed. Eracle a Pescara (il 21 aprile ad Avezzano). Un libro biografico in cui l’autrice racconta attraverso la storia del padre proiezionista uno spaccato di vita del dopoguerra, delle vecchie sale cinematografiche, ambientato tra Avezzano e Pescara. Il pubblico della Sala consiliare del comune di Avezzano e della “Sala Tosti” di Pescara ha accolto con calore e interesse l’autrice.

D – Cosa hai provato a tornare dalle tue due Città dopo tanto tempo?

R – Sono stati due incontri molto suggestivi per me. Sono nata ad Avezzano, ed erano tantissimi anni che non varcavo la soglia del Comune. Ad un certo punto i ricordi hanno preso il sopravvento rendendo quei momenti molto emozionanti. A supportare me e il mio libro è stato un prezioso amico, il giornalista e scrittore Filippo Fabrizi, autore anche della prefazione.

Al mio ingresso nella prestigiosa Sala Consiliare, ho avuto il piacere di essere accolta dal Presidente del consiglio comunale, dott. Domenico Di Berardino e dal Consigliere Comunale dott. Nicola Pisegna. Un’accoglienza calorosa di gentilezza e simpatia.

Ad accogliermi a Pescara, nella straordinaria Sala Tosti (ex Aurum) è stato il prof. Licio Di Biase, responsabile amministrativo della struttura, l’assessore alla cultura Giovanni Di Iacovo. Un giovane di grande spessore culturale, che concretizza fattivamente le sue mille idee per la città e i cittadini. Colgo l’occasione per ringraziarli tutti ancora una volta, della loro calorosa accoglienza.

D – Chi sono stati gli altri relatori a Pescara?

R – I miei compagni di “viaggio” sono stati, Roberto Girometti, direttore della fotografia e Luciano Muratori, fonico di presa diretta, due grandi tecnici del grande cinema, che mi hanno onorato della loro presenza.

D – com’è nata l’idea di scrivere “Nella cabina del proiezionista”

R – Avevo cinque anni quando ci siamo trasferiti a Pescara, e lì sono rimasta fino a quando mi sono sposata con mio marito (il musicista Tony Sorrentino), che mi ha portato via. Con lui ho girato parte dell’Europa, ma le radici della memoria, gli affetti, mi hanno sempre tenuto stretta alla mia città d’origine e a quella adottiva. Credo sia questo il motivo che ha fatto scattare l’idea di scrivere questo libro, ho sempre sentito l’esigenza di ringraziarle e di omaggiarle, attraverso la storia di mio padre anch’egli figlio d’Abruzzo, iniziando con questo piccolo libro, e con il proposito in seguito, di trasferirlo in un docufilm (se sarà possibile).

D – Cosa vorresti che il lettore riuscisse a cogliere leggendo il tuo libro?

R – Il libro porta a una riflessione molto profonda che, proprio per come è strutturato, il lettore può coglierla sin da subito: la vita nel dopoguerra, i sogni e le aspettative dei giovani di allora. Mi piacerebbe che il lettore fosse coinvolto dalle mie stesse emozioni.

D – Hai detto che vorresti farne un docufilm sulla scia del libro, è una specie di Nuovo cinema paradiso? Come vorresti riprodurre questa storia?

R – Questa storia sarebbe molto adatta per un film o una fiction, e se proprio devo accostarla al film di Tornatore, posso solo dire che ha lo stesso sapore, ma la storia è totalmente diversa. In oltre, la cosa più giusta è non riprodurla, ma rappresentarla, per comprendere il coraggio, l’orgoglio e la dignità degli abruzzesi, in uno spaccato di vita, che va dagli anni 40 agli anni 60, in un paese che usciva dalla guerra e si avviava alla ricostruzione e alla rinascita. E di come le vecchie sale cinematografiche con i loro film siano state un “faro” per la società di allora, se pensiamo ai mitici Cinema di Avezzano o di Pescara….tutti, con la loro magia, hanno contribuito in maniera determinante a rendere più morbidi e accettabili quei momenti di grande miseria.

D – Il tuo è un libro esclusivamente per l’Abruzzo?

R – Assolutamente no. E’ una storia ambientata tra Avezzano e Pescara, ma è la storia di tutti gli italiani che hanno vissuto il dopoguerra. Tutti ci si possono ritrovare.

D – Tu sei una regista, sceneggiatrice e scrittrice, quali sono gli altri progetti nel cassetto?

R – Ci sono vari progetti nel “cassetto”, ma preferisco per scaramanzia non divulgare i dettagli. Posso solo dirti che a breve inizierò le riprese di un documentario su Pescara prodotto dal T.S.T. ho completato da poco un romanzo e sto scrivendo una nuova sceneggiatura.

Allora buon lavoro e buona fortuna!

Grazie mille!

(a cura di Elettra Pirol)

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