Avvenne in un giorno del mese di maggio del 1506. Quest’anno si celebra i 510 anni
MANOPPELLO (PE) – L’associazione di promozione sociale CISC – Centro di Iniziativa Socio Culturale – ha organizzato il secondo Cammino del Volto Santo; un pellegrinaggio a piedi, in mountain bike o a cavallo, che parte da Roma, Piazza San Pietro in Vaticano, attraversa la città, una serie di piccoli Comuni e località di interesse turistico-religioso, situate sul percorso della antica via consolare Tiburtina, collegamento fra Roma e l’Abruzzo.
La prima tappa è iniziata martedì 3 maggio e si è conclusa a Manoppello PE, sabato 14 maggio. Sono stati percorsi 310 KM, attraversando 34 comuni del Lazio e dell’Abruzzo. Quest’anno, i partecipanti a questo impegnativo percorso, sono aumentati, allargando la partecipazione alla Francia, alla cattolica Polonia ed altre regioni italiane. Il grande evento religioso, il giubileo straordinario o Anno Santo, stabilito da Papa Francesco per quest’anno, ha coinvolto il Ministro del turismo e cultura, Dario Franceschini, che ha stanziato 20 milioni per riproporre i cammini religiosi, proclamando il 2016 “’Anno nazionale dei cammini”. Giubileo, in ebraico YOBEL, era il corno d’ariete e serviva per annunciare questa ricorrenza.
In Europa esistono due importanti itinerari devozionali “il Cammino di Santiago e la Via Francigena” inseriti nel progetto CoEUR “Nel Cuore dei Cammini d’Europa, il sentiero che unisce”, con il contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).
L’Abruzzo ha tutte le carte in regola per inserirsi in questi itinerari escursionistici e devozionali, il turismo lento, per capire di più, scoprire nuovi luoghi, conoscere l’altro. Tale turismo tocca e unisce siti di alto valore storico, religioso, culturale, naturalistico, religioso come quello del Volto Santo che si è concluso Sabato 14 maggio, con l’arrivo dell’immagine a Manoppello PE, nella chiesa di San Nicola, per essere poi riconsegnata alla Basilica. Infatti, l’Abruzzo oltre ad essere una regione verde per la montagna ed i parchi, ha anche il mare, le colline con gli oliveti, i vigneti, gode di un’apprezzabile gastronomia, ma è anche terra di eremi e santuari. Ruderi, chiese, torri, panorami, vitigni autoctoni, torrenti, sorgenti, ginestre sulle colline, la Riserva naturale delle acque sulfuree del Fiume LAVINO De Contra-Scafa (PE), acqua di colore turchese, quasi uguale al colore dei ghiacciai e il fiume Orta.
Lungo il percorso ci sono stati momenti di raccoglimento e riflessione con la benedizione dei sacerdoti. Le persone che abbiamo incontrato hanno fatto a gara nel rifocillarci con bevande, dolci, panini, rigorosamente fatti in casa.
A Manoppello siamo entrati dalla Porta Fara, la porta occidentale del borgo, di recente restaurata, che portava sulla via per Roma. Da questa porta il pellegrino/angelo entrò nel 1506 col misterioso telo. Sulla scalinata della chiesa di San Nicola, erano presenti molti sindaci dei paesi attraversati, ed il sindaco di Manoppello ha consegnato la Carta del Pellegrino, una pergamena artistica.
Dal centro storico, ancora in marcia per arrivare alla basilica del Volto Santo, attesi dal rettore, padre Carmine Cucinelli. Per salutarci, tutti a cena, preparata dalla Pro Loco e da Emanuele de Luca, assessore delegato al turismo.
Considerazioni
Per il vitto e l’alloggio, i pellegrini che partecipano al cammino, hanno una spesa abbastanza alta. Ci sono anche le spese di viaggio. I sindaci dovrebbero trovare spazi liberi dove poter piantare la tenda e venire incontro con i viveri. Le comunità religiose dovrebbero essere più partecipi ed ospitali.
La leggenda
Il velo della Veronica, spesso chiamato semplicemente “la Veronica” o il “Volto Santo”, è una reliquia cristiana. Secondo alcune tradizioni, Veronica da Gerusalemme, toccando la veste di Gesù, fu miracolosamente guarita dall’emorroissa (donna che è affetta da perdite di sangue). Durante la salita di Gesù al Calvario, la pia donna, gli asciugò il sudore e il sangue del volto, con un telo di lino molto pregiato, il bisso, realizzato con una rara fibra marina.
L’immagine di Cristo fu impressa su questo telo. Il nome “Veronica”, pare derivi dall’accostamento dell’aggettivo latino “vera” al sostantivo greco “icona”, per indicare la “vera immagine” di Gesù tra quelle considerate non dipinte dall’ uomo.
Il telo possiede proprietà miracolose, in quanto in grado di spegnere la sete, curare la cecità, e talvolta perfino risuscitare i morti.
Su questo telo ci sono tante leggende, ma anche una certezza… l’esistenza nell’antichità di una reliquia con il volto di Gesù, il mandylion (in siriaco = fazzoletto) di Edessa. A partire da questa antica reliquia si sarebbero diffuse in occidente diverse copie di essa.
In un giorno del mese di maggio del 1506, (non esiste un riferimento storico per il giorno ndr), durante la costruzione dell’attuale basilica di San Pietro, un pellegrino anonimo, forse un angelo, arrivò a Manoppello PE, (l’origine del nome deriva da manoppio, manus – plere che significa “mano piena” indica una piccola quantità di grano capace di esser contenuta tutta in una mano), e consegnò al fisico e astrologo Giacomo Antonio Leonelli, che stava seduto su una panchina di fronte alla chiesa di San Nicola, un involucro. Leonelli entrò in chiesa e aprì l’involucro contenente il velo, IL VOLTO SANTO, che fu posseduto dalla sua famiglia fino al 1608. Pancrazio Petrucci, un soldato sposato con Marzia Leonelli, la figlia, rubò il velo nella casa del suocero. Pochi anni dopo, Marzia lo vendette per quattro scudi a Donato Antonio De Fabritiis per riscattare il marito, prigioniero a Chieti. Nell’anno 1638, Il velo fu donato da De Fabritiis ai cappuccini che ancora oggi lo possiedono.
(a cura di Luciano Pellegrini)