Il santo dei giovani,il Santo del sorriso , Il Santo della gioia cristiana,il Santo dei miracoli tanti i modi per definire San Gabriele, ma quello che è certo è che da sempre la figura di questo fraticello santo affascina per la sua genuina pietà cristiana e conquista il cuore dei fedeli donando loro un esempio di vita fatta di preghiera e penitenza.
I milioni di pellegrini che affollano il Santuario di San Gabriele ogni anno e pregano sulla sua tomba dimostrano che l’uomo ha bisogno di Dio e dei Santi che ci accompagnano nel nostro cammino e sostengono la nostra fede soprattutto quando vacilla o viene meno.
Francesco Possenti nacque ad Assisi il 1°marzo 1838 undicesimo dei tredici figli di Sante, governatore civile della città e, dal 1841, giudice assessore al tribunale di Spoleto.
Lasciò la vita agiata , ma piena di gravi lutti familiari ed entrò adolescente nella Congregazione della Passione, prendendo il nome di Gabriele dell’Addolorata, dove concluse la sua breve esistenza il 27 febbraio 1862, in piena epoca risorgimentale. Gabriele ricevette solo gli ordini minori e non divenne mai sacerdote.Il santuario di san Gabriele dell’Addolorata, ai piedi del Gran Sasso d’Italia, è tra i più conosciuti in Europa e nel mondo ed è tra i quindici santuari più frequentati sulla Terra.
Dal 1892, anno della riesumazione del suo corpo, il giovane studente passionista iniziò a operare strepitosi segni in favore dei suoi devoti. Gli ex voto custoditi nel santuario lo dimostrano scientificamente e sono a migliaia gli episodi prodigiosi attribuiti all’intervento del santo. Nelle pubblicazioni che lo riguardano c’è una costante ricorrente, quella del sogno premonitore. E tra questi casi ci sono quelli di persone che sognano san Gabriele pur senza neanche conoscerne l’esistenza. Beatificato da san Pio X nel 1908, il 13 maggio 1920 Gabriele dell’Addolorata fu proclamato Santo da papa Benedetto XV, alla presenza di oltre quaranta cardinali, trecento vescovi e un’incalcolabile moltitudine convenuta da ogni parte del mondo.Successivamente fu dichiarato compatrono dell’Azione Cattolica.
Nel 1959 Gabriele dell’Addolorata fu dichiarato invece patrono principale dell’Abruzzo . Non è nato in questa regione e vi è vissuto anche poco, ma si è ricavato un posto nel cuore degli abruzzesi che lo hanno adottato e lo considerano un figlio della propria terra.
Quando nel 1892 a trent’anni dalla sua morte i padri passionisti provarono a trasferire le sue spoglie alla Madonna della Stella presso Spoleto videro sbucare da ogni anfratto contadini e montanari, che armati di forche e altri arnesi da lavoro , li bloccarono intimando : “fermi tutti, Gabriele è nostro e guai a chi lo tocca “.
San Gabriele si presenta da solo nel messaggio indirizzato ai suoi familiari:
“La mia vita è una continua gioia; la contentezza che provo dentro queste sacre mura è quasi indicibile; le 24 ore della giornata mi sembrano 24 brevi istanti; davvero la mia vita è piena di gioia”.
Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita al santuario nel 1985 confermò che “la gioia cristiana è la nota caratteristica di san Gabriele“. Questa gioia insieme alla speranza troppo spesso manca nella nostra vita perché ci lasciamo sopraffare dalle ansie per cose inutili , effimere e non abbiamo il coraggio di intraprendere il cammino della santità. Francesco Possenti ha percorso invece le tappe della santità senza gesta clamorose, con una vita semplice contrassegnata dall’eroicità nel quotidiano e incondizionata devozione alla Madonna Addolorata e da 150 anni continua a ricordarci che ognuno di noi può intraprendere tale strada .
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