Il premio vede conferire, ogni anno, importanti riconoscimenti a personaggi illustri e a rappresentanti delle forze dell’ordine locali che si sono particolarmente distinti nel corso della loro carriera o in occasioni determinanti, per il mantenimento e il conseguimento della pace e della sicurezza in scenari nazionali o internazionali.
Nel corso della cerimonia, sono state consegnate le tre Aquile, il principale riconoscimento del Premio. Per l’edizione 2024, la Commissione ha assegnato la prima Aquila a don Aniello Manganiello, parroco di Scampia, portavoce della legalità, da sempre schierato contro la lotta alla criminalità, in un’area particolarmente compromessa dal punto di vista della sicurezza. Don Aniello è stato già ospite della città adriatica in occasione del Premio Nazionale Paolo Borsellino, perché ha tenuto a battesimo l’inaugurazione del Piccolo Paolo, l’installazione posizionata presso la stazione ferroviaria di Montesilvano e dedicata al giudice ucciso dalla mafia.
La seconda Aquila è stata conferita al maresciallo dei carabinieri Antonio Altavilla, sopravvissuto all’attentato dopo essere rimasto gravemente ferito. Nel 2005, è stata conferita al maresciallo la Croce al Merito dalla Presidenza della Repubblica come “chiarissimo esempio di eletta abnegazione e incondizionata dedizione al dovere”. Arruolatosi nell’Arma nel 1984 in qualità di appuntato scelto, tra il 1992 e il 2003, ha effettuato diverse missioni estere in Libia, Albania, Bosnia Herzegovina, Kosovo e Iraq, dove al momento dell’attentato di Nassiryia, stava partecipando all’operazione di pace “antica Babilonia”. Altavilla è stato insignito anche dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica e del grado di Maresciallo nel ruolo d’onore dal Ministero della Difesa.
La terza Aquila è stata, invece, conferita a Daniela Lombardi giornalista e inviata di guerra che ha realizzato articoli e reportage di guerra per le principali testate italiane e per riviste di settore. Nell’ambito della sua attività, Lombardi ha lavorato sul campo, sia come giornalista embedded al seguito delle forze armate italiane (Kosovo, Afghanistan, Israele e Palestina, Ucraina e Romania). Nel corso della sua attività, la giornalista ha documentato alcuni dei momenti chiave della storia recente, specializzandosi nella questione afghana e dando poi particolare rilievo all’area mediorientale. Tra i documenti inviati alle testate, quelli sulla vita dei cristiani in Iraq, nel periodo di maggiore espansione dell’Isis e sulla lotta delle donne curde contro i miliziani Daesh.
Nella cerimonia molto partecipata, alla presenza del sindaco Ottavio De Martinis e di numerosi rappresentanti delle Istituzioni civili e militari, sono state poi consegnate targhe e pergamene a uomini e donne delle forze dell’ordine e di soccorso del territorio, che nel corso dell’ultimo anno hanno condotto operazioni particolari mostrando coraggio, impegno, professionalità e grande senso del dovere.
“E’ sempre importante ricordare chi ha perso la vita in quel tragico attentato – ha dichiarato il sindaco De Martinis – affinché certe situazioni non si ripetano mai più. Conferire i premi più importanti, le Aquile a don Aniello Manganiello, al maresciallo dei Carabinieri Antonio Altavilla e alla giornalista e reporter di guerra Daniela Lombardi significa riconoscere l’impegno di persone che, in contesti difficili e spesso pericolosi, hanno scelto di schierarsi dalla parte della giustizia e della pace. Ma il Premio Nassiriya non è solo un momento di commemorazione e di riconoscimento. È anche un’occasione per ringraziare tutti coloro che, ogni giorno, lavorano per garantire la nostra sicurezza: le forze dell’ordine, i volontari, i soccorritori. Il loro impegno è fondamentale per la nostra comunità”.
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