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17° Festival Internazionale del Cortometraggio: il 10 dicembre il secondo appuntamento

da Redazione

merchants_of_doubt_posterPESCARA – Il programma di domani 10 dicembre prevede, a partire dalle ore 17.00 i seguenti corti: Avellino – Rocchetta, sospensione di viaggio, Michele Citoni, 35′ – fuori concorso; L’adozione, Franco Di Domenico, 9’34”; Stop alle discriminazioni, classe 3B, Ist.Comp.1 “Chiarini”-CH, 3′ 44”; Olocausti Dimenticati, classe 3C, Ist.Comp.1 “Chiarini”-CH, 5′ 03”; Reset, Piero Cannata, 3’; Why this telephone never rings? (Chera in telephon zang nemizanad?), Hadi Yaghinlou, 8’20”; Il futuro è troppo grande, Giusy Buccheri, Michele Citoni, 80′ – fuori concorso; Aun no estoy muerto, Ramón Barea, 14’ – fuori concorso; Chi fa Otello?, David Fratini, 4’35”; Dr Dystopia, Flavio Sciolè, 4′ 38”; Teatro, Iván Ruiz Flores, 15’ – fuori concorso; The Secret of Tree (Raze on Derakht), Moeen Samadi, 4′ 19”; Nobilitas semper, Guido Casale, 13’ – fuori concorso; Duellum, Tucker Dávila Wood, 9’45” .

Alle ore 21.00 infine, fuori concorso, sarà presentato il documentario “Merchants of Doubt. L’industria del dubbio” di Robert Kenner: dopo essere passato al Toronto Film Festival e al New York Film Festival, approda al Mediamuseum di Pescara l’illuminante documentario che indaga su quelle figure dette “esperti a noleggio” che amano presentarsi come autorità assolute in campo scientifico per dissertare su argomenti sensibili quali sostanze chimiche nocive, prodotti farmaceutici e cambiamento climatico. Ispirato al libro di Naomi Oreskes e Erik Conway, Merchants of Doubt porta il pubblico in un viaggio satirico ma illuminante nel cuore dell’America: il regista Robert Kenner alza il sipario su un gruppo di carismatici “sapientoni” che si presentano ai media come autorità scientifiche, anche se invece hanno lo scopo di diffondere la massima confusione su delle minacce pubbliche.

Il libro dal quale il documentario è tratto ha fatto molto discutere negli Stati Uniti e nei Paesi europei dove è stato pubblicato e tradotto. E’ la teoria inquietante di come un team di autorevoli scienziati abbia lavorato e stia lavorando per confondere l’opinione pubblica sulla comprensione dei fatti scientifici, per mandare avanti un programma politico ed economico basato sull’iperliberismo. Hanno scritto i due autori, gli storici Naomi Oreskes e Erik Conway: «La comunità scientifica statunitense ha a lungo guidato il mondo nella ricerca sulla salute pubblica, le scienze ambientali e altre questioni che incidono sulla qualità della vita. I nostri scienziati hanno prodotto studi che sono un punto di riferimento sui pericoli del Ddt, sul fumo del tabacco, sulle piogge acide e il global warming. Ma allo stesso tempo, una piccola ma potente frazione di questa comunità è leader mondiale della negazione violenta di questi pericoli».

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