L’AQUILA – Nella ricorrenza della Giornata Nazionale della Salute Mentale ci troviamo ancora ad evidenziare che lo stato dei servizi di salute mentale nel territorio della ASL 1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila Abruzzo mantiene un livello di criticità tale da comportare un carico difficilmente sopportabile per le persone con malattia mentale, le loro famiglie e per gli stessi operatori dei servizi.
Riteniamo fondamentale l’apertura di tavoli di confronto condivisi con l’Azienza Sanitaria Locale e le Istituzioni che analizzino le criticità e i bisogni espressi dall’utenza psichiatrica, per arrivare ad una programmazione degli interventi condivisa: nonostante le ripetute richieste da parte nostra, dell’Osservatorio Salute Mentale Abruzzo e dell’Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale, nulla è stato fatto in questa direzione e siamo ancora in attesa di una risposta di disponibilità da parte della ASL.
Una criticità importante, che non smetteremo di segnalare finché non troverà soluzione, riguarda gli orari e le modalità di apertura del Centro di Salute Mentale. Nel rispetto del Progetto Obiettivo “Tutela Salute Mentale 1998 – 2000” un Centro di Salute Mentale dovrebbe garantire almeno 12 ore di apertura giornaliera, mentre quello della nostra città mantiene un’apertura limitata fino alle ore 16 dal lunedì al venerdì e il sabato fino alle 14, con risposte sostanzialmente legate all’urgenza-emergenza.
L’analisi dei trend 2015 – 2017 ricavati dal Sistema Informativo Salute Mentale del Ministero della Salute realizzata dalla SIEP (Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica) evidenzia come i Trattamenti Sanitari Obbligatori (tra gli indicatori di qualità dei Dipartimenti di Salute Mentale) raggiungano in Abruzzo, e anche purtroppo a L’Aquila, numeri preoccupanti rispetto allo standard nazionale, così come le prescrizioni di farmaci per le più gravi patologie psichiatriche.
La presa in carico e i progetti terapeutici personalizzati si riducono a trattamenti farmacologici a causa della grave carenza di psicologi, assistenti sociali e tecnici della riabilitazione psicosociale. Il Dipartimento di Salute Mentale non ha ancora promosso un patto territoriale che veda il Terzo Settore, con le associazioni di salute mentale, veramente coinvolto nell’elaborazione condivisa di progetti terapeutici riabilitativi sugli assi del lavoro, dell’abitare e delle relazioni.
Cogliamo l’occasione della Giornata Nazionale della Salute Mentale per inviare al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria, Dott. Roberto Testa, il documento promosso dall’Osservatorio Salute Mentale Abruzzo nella speranza di avviare un dialogo costruttivo con la ASL e in particolare con il Dipartimento di Salute Mentale. La mobilitazione dell’Osservatorio, partita il 10 ottobre in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, ha lanciato la petizione “Dignità per le persone che soffrono per una malattia mentale” che ha superato le 400 firme e che pure sottoponiamo all’attenzione del D.G. Testa e della Stampa.
L’impegno della nostra associazione sul territorio, dai laboratori all’assistenza territoriale sotto forma di servizi alla persona, per quanto costante e profuso in nome dei più saldi principi di tutela dei diritti dei cittadini e del benessere psicosociale, non può, da solo, essere sufficiente. Per questo, delusi per la disattenzione finora dimostrata, insistiamo nel richiedere confronto, partecipando all’avviata mobilitazione dei portatori di interesse, perché nella Regione Abruzzo venga attivato un programma concreto di organizzazione dei Servizi e buone pratiche in salute mentale, anche nell’evidenza dell’aumento di sofferenza psichica conseguente all’attuale emergenza pandemica.
Tutte le criticità fin ora presentate, verranno discusse (ci auguriamo insieme ai “diretti interessati”, che non abbiamo mancato di invitare) durante l’evento online che si terrà dal 17 al 19 dicembre in occasione del decennale della 180amici L’Aquila. Ci auspichiamo, quindi, che le tre giornate possano essere di spunto per un confronto e le future collaborazioni con i Servizi e con le Istituzioni, nell’ottica di coprogettazione e coprogrammazione che dovrebbe essere assicurata in base al Codice del Terzo Settore.
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