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200mila euro alla Comunità Montana del Sangro Vastese dalla Regione

da Redazione

Il Presidente Scopino “Tutelare le Comunità è interesse degli abitanti della montagna”

Il Responsabile della Comunità Montana del Sangro Vastese, Arturo Scopino ha reso noto che ,nell’approvare i criteri e le modalità per la concessione di contributi alle Unioni dei comuni e alle comunità montane, per l’esercizio di funzioni e servizi in forma associata, su un totale di 619.016,69 euro, la Regione Abruzzo  ha assegnato a tale Comunità Montana una somma pari a circa 200mila euro.
Sottolinea Scopino: “Questo finanziamento che viene erogato da parte della Regione, mette in evidenza la rilevanza assunta dalla Comunità Montana Sangro Vastese negli anni. Oltre alla gestione associata dei servizi sociali, sono sempre di più infatti i servizi pensati a favore della collettività e del territorio garantiti da questa Istituzione che è diventata punto di riferimento per le politiche di un territorio vasto che abbraccia venti comuni”. Il Presidente Scopino punta il dito contro la recente decisione assunta dalla Regione di abolire le Comunità Montane in linea con la spending review imposta dallo Stato.

“Nel corso degli anni, anche grazie all’apporto di personale altamente qualificato, abbiamo creato sul nostro territorio tanti servizi destinati ai cittadini, che hanno di fatto migliorato la qualità della vita degli abitanti della montagna. Noi vogliamo difendere gli interessi dei nostri abitanti – afferma Scopino – per questo riteniamo sbagliato la soppressione delle Comunità Montane che oltre a interrompere attività oramai consolidate, rischia di mettere in mezzo alla strada centinaia di famiglie che lavorano per i nostro servizi”.
I fondi regionali sono relativi all’esercizio in forma associata di Funzioni e Servizi e fanno riferimento al Programma 2012. La liquidazione delle somme da parte della Regione Abruzzo è l’occasione per ribadire l’importanza di questa istituzione per i territori che ne fanno parte e la necessità di mantenere in vita la Comunità Montana per evitare la fine di tante esperienze significative e di successo oltre che la dispersione di un patrimonio di professionalità che rimarrebbero improvvisamente senza più alcuna prospettiva.

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