I film, tratti dalle opere della – utilizzando le parole di Virginia Woolf – “più perfetta artista fra le donne, la scrittrice, i cui libri sono tutti immortali scrittrice inglese”, saranno proiettati in lingua originale, sottotitolati in italiano o in inglese.
Si inizierà venerdì alle ore 17,00 con “Orgoglio e pregiudizio” di Joe Wright, protagonista Keira Knightley: nell’Inghilterra rurale di fine ‘700 un giovane aristocratico a cui non difettano le ricchezze, Charles Bingley, affitta la tenuta vicina a quella dei Bennet, a cui non difettano invece le figlie da maritare. Una sera, durante una festa danzante, Bingley fa il suo ingresso nella sala scatenando lo scompiglio fra le fanciulle del paese che desiderano un giro di danza e un (buon) partito.
Accompagnato dall’altezzosa sorella e dal bello quanto presuntuoso Signor Darcy, Bingley si innamora perdutamente della primogenita dei Bennet, la timida e placida Jane. Amore a prima vista sarebbe anche per Darcy e la secondogenita Bennet, Lizzie, se non fosse per quella loro indole indomita e poco incline al confronto. Troppo orgogliosa lei, troppo prevenuto lui. Dopo equivoci e incomprensioni il disprezzo diventerà sospiro e i due testardi amanti finiranno per cedere l’uno all’altra dentro un’alba che incendia la brughiera.
Una sezione della rassegna è dedicata al 19° Festival Internazionale del Cortometraggio, appuntamento tutti i giorni alle ore 19.00. Quattro le sezioni competitive: Scrittura e Immagine; Cortoscuola; Animacorto; Spazio Abruzzo. Oltre 3000 i corti pervenuti da 46 paesi diversi tra i quali, oltre all’Italia, la Nuova Zelanda, la Cina, lo Sry Lanka, il Canada, l’India, la Russia, la Turchia, la Tunisia, l’Egitto, la Spagna, l’Irlanda, la Germania, la Francia, l’Inghilterra etc. I corti proiettati venerdì 24 saranno: “Locked”, “Framed”, “Lettere a mia figlia”, “Storia di un robottino”, “2 by 2”, “Pazzo e Bella”.
Alle ore 21.00 del 24 novembre sarà presentato, per la prima volta in Abruzzo, “Il mio Godard” di Michel Hazanavicius: il ritratto di una delle figure più importanti del cinema francese e mondiale, quella di Jean-Luc Godard, vista attraverso gli occhi dell’allora giovanissima moglie Anne Wiazemsky. Il sessantotto, il maoismo, le proteste contro la guerra in Vietnam, ma soprattutto la storia d’amore appassionata e complicata, tra Anne e Jean-Luc.
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