PESCARA – A trent’anni dalla strage di mafia di via d’Amelio gli interrogativi restano tanti. Ancora in questi giorni i media sono tornati a parlare di depistaggi e d’inganni a vari livelli, dopo la sentenza del tribunale di Caltanissetta che ha assolto dall’accusa di calunnia un poliziotto, mentre per altri due è intervenuta la prescrizione. Sono molte dunque le domande che a oggi non hanno ancora ricevuto risposta. Ma la figura di Paolo Borsellino resta, restano l’uomo e il magistrato. Grazie al lavoro di Paolo Borsellino, e di Giovanni Falcone, il contrasto dello Stato al poter mafioso acquisì quella forza i cui effetti sono presenti ancora oggi.
“Quei fatti restano certamente una ferita profonda – hanno detto il sindaco di Pescara Carlo Masci e il presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli – ma allo stesso tempo è necessario che le istituzioni e la società civile non arretrino rispetto alla possibilità di offrire un contributo di partecipazione alla vita democratica attraverso iniziative di sensibilizzazione in difesa dei valori di giustizia e legalità”.
Per questo l’Amministrazione comunale e la presidenza del Consiglio comunale terranno domani 19 luglio 2022, nel trentennale della morte del giudice e di quattro agenti della scorta, una cerimonia di commemorazione in onore di Borsellino che si articolerà in due momenti presso il Palazzo di Giustizia:
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