ROCCA DI MEZZO – Si conclude il 9 agosto la sesta edizione di “TiQ – Teatro in Quota” per la direzione artistica di Alessandro Businaro e la direzione esecutiva di Dario Del Fante. Il festival “Teatro in Quota 2022 – Punti Cardianli” iniziato il 2 agosto ha ospitato a Rocca di Mezzo (Aq) artiste e artisti provenienti da tutte le discipline appartenenti al mondo delle arti dal vivo, portando avanti nell’Altopiano delle Rocche, attraverso spettacoli e laboratori, un‘indagine sul contemporaneo a contatto con la cittadinanza.
Oggi 9 agosto, alle 17.45, in località Piani di Pezza di Rocca di Mezzo (Aq), nelle immediate adiacenze del Rifugio del Lupo, va in scena “35040”, studio per uno spettacolo ideato e scritto da Alessandro Businaro. “35040” è il codice di avviamento postale di Villa Estense (PD), luogo di nascita della famiglia Businaro. Portando una testimonianza di Alessandro Businaro e della sua famiglia (Chiara Businaro, Luciano Businaro e Stefania Zago), quattro performer – Caterina Benevoli, Norman Quaglierini, Francesca Santamaria e Elia Tapognani – indagheranno l’inevitabile visione soggettiva del mondo che ci circonda.
Lo spettacolo fa riflettere sul tema della “casa”, dello spazio domestico e quindi della famiglia, utilizzando un dispositivo scenico in cui ciascuno potrà ascoltare una testimonianza diversa di episodi e luoghi del passato per poi connetterla secondo il proprio punto di vista, con degli accadimenti fisici che avverranno davanti agli occhi di tutti.
«Nella vita operiamo una continua narrazione del nostro passato – scrive l’autore, regista e direttore artistico – unendo quotidianamente i punti e mettendo in fila ogni cosa secondo un maniacale principio di causalità. […] Vivere è tendere a un participio passato. Ci identifichiamo guardando indietro e osservando oltre l’accadimento. Lo facciamo applicando a ogni cosa un principio di continuità e causalità che, come dice il linguista e cognitivista Noam Chomsky, ci accompagna fin dai primi giorni di vita. Chomsky porta l’esempio di una bambina di 2 anni che guarda una macchinina elettrica muoversi avanti e indietro varie volte. A un tratto, improvvisamente, la macchinina si rovescia, interrompendo il suo movimento. La reazione immediata della bambina è quella di cercare attorno a sé un agente esterno (il genitore o un ostacolo) che possa aver provocato quell’accadimento, che possa esserne stato la causa. Secondo Chomsky, questa falso principio di continuità è alla base dello sviluppo cognitivo di ogni persona che mette in atto la propria indagine sul mondo, in uno spazio/tempo inscindibile».
Finiti gli spettacoli, dal 10 al 16 agosto “Teatro in Quota” prosegue con due laboratori a pagamento: il laboratorio “Padri Nostri” condotto e voluto da Alessandro Businaro, per artiste e artisti performativi (attori e attrici, danzatrici e danzatori) attorno alle tematiche dell’eredità e della familiarità: una settimana di scambio disarmato sulla relazione con i nostri padri, con le nostre madri, con la terra dove siamo nati. L’altro laboratorio, “Specie di spazi”, sarà condotto dal regista Fabio Condemi, ed è rivolto a drammaturghi e drammaturghe, performer, danzatori e danzatrici, artiste e artisti visivi, musicisti e musiciste con l’obiettivo di produrre testi e brevi performance a partire dagli esercizi di scrittura e di osservazione proposti da Georges Perec nel suo libro Specie di spazi.
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