PESCARA – Si è conclusa ieri all’Aurum la serie di eventi del programma #365giorninoallaviolenza, organizzato in collaborazione con alcune associazioni del Terzo Settore e volto a sensibilizzare la cittadinanza sull’eliminazione della violenza contro le donne.
“Mano creativa di bellezza, disabilità e violenza di genere” è il titolo della performance artistica e musicale che ha avuto per protagonisti nella manifestazione di chiusura gli studenti del Liceo Misticoni – Bellisario di Pescara e gli iscritti all’associazione Diversuguali.
Nell’arco di un mese i ragazzi hanno organizzato dei laboratori inclusivi artistici, musicali e teatrali che hanno avuto per protagoniste le mani: strumenti di creazione di opere d’arte e di emozioni, carezze e amore, ma allo stesso tempo la mano può essere distruttrice e strumento di violenza e dolore.
Le opere realizzate in questo mese sono esposte all’interno della Sala degli Artisti dell’Aurum. Insegnanti e studenti hanno collaborato per oltre un mese con profondo impegno e hanno dato vita a una performance artistica e teatrale unica nel suo genere.
“Il coinvolgimento di tante associazioni del Terzo settore – esordisce il sindaco Carlo Masci – ha significato esporre il punto di vista proprio di tutti nei confronti della violenza contro le donne. Inclusione vuol dire anche consentire a tutti di poter dare il proprio contributo a ridurre drasticamente questo fenomeno. Ancor più quando si può vedere e respirare come l’arte sociale e inclusiva può essere un veicolo così forte di messaggi così importanti”.
“Sono soddisfatto che le iniziative di #365giorninoallaviolenza abbiano raggiunto il cuore dei nostri cittadini – prosegue l’assessore alle Politiche Sociali Adelchi Sulpizio – Ho notato una partecipazione corale: giovani, meno giovani, disabili e studenti di tutte le età. Ognuno ha voluto far sentire la sua voce per dire “no” ogni giorno alla violenza contro le donne. Questo evento conclusivo ha testimoniato che l’inclusione è davvero funzionale quando le persone la praticano nell’attività di ogni giorno e soprattutto nell’arte che in questo caso si fa sociale e inclusiva perché veicolo di un messaggio così potente e gridato all’unisono da tutti senza distinzioni”.