Sette giorni intensi di campo, dal 3 al 10 agosto, e tante braccia e cuori giovani per un concreto aiuto alla popolazione di una della zone più disastrate dal sisma del Centro Italia
CAMPOTOSTO – É Campotosto (AQ) la località prescelta da Nuova Acropoli per il 38° campo scuola “7 Giorni Giovani” ed 80 sono i volontari, provenienti da tutta Italia, che hanno deciso di dedicare la prima settimana di agosto, quella dell’esodo vacanziero, ad una delle zone più distrutte, ma di cui meno si parla, tra quelle colpite dalla lunga scia sismica degli ultimi 10 anni.
Sconvolto dal sisma del 6 aprile 2009, che devastò L’Aquila, coinvolto anche in quello del 24 agosto 2016, che rase al suolo il confinante comune di Amatrice e altri del Centro Italia, ha avuto il “colpo di grazia” con la scossa del 18 gennaio 2017, accompagnata anche da una tempesta di neve, la stessa che ha provocato la tragedia di Rigopiano.
“Vogliamo dare una mano – dice Emanuele Salerno, responsabile nazionale del volontariato di Nuova Acropoli – alla gente ed al territorio, fedeli al nostro motto “Essere utili dove necessita”, e contribuire a rompere il silenzio assordante che ha avvolto questi luoghi, prima pieni di vita e di turismo”.
Campotosto, infatti, con i suoi 1400 metri di altitudine è situato nel cuore del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, a ridosso dell’omonimo lago, il secondo bacino artificiale d’Europa, ideale per fare windsurf e canoa, con un lungolago di circa 40 km, meta degli appassionati di bici, trekking e soprattutto di equitazione. Insomma, un luogo ideale per vacanze a contatto con una natura incontaminata.
Ora Campotosto non è altro che un cumulo di rovine: l’80% degli edifici è inagibile e con danni strutturali, per la maggior parte sono seconde case, che d’estate si riempivano di vita grazie ad un fervente turismo di ritorno. Ma da anni qui non torna più nessuno, troppi i disagi e troppo l’abbandono. I residenti ridotti ad 1/6, da 600 a 100 circa. Unici “villeggianti” i camperisti, autosufficienti in tutto, impossibilitati a muovere una economia ormai inesistente.
Afferma Salerno: “Vogliamo portare aiuto non solo materiale; vogliamo far sentire la vicinanza alla gente. Veniamo da 10 città d’Italia e crediamo fermamente che il sentimento e la pratica della solidarietà siano vitali per avere la meglio sulle situazioni di crisi, favorire quella che oggi piace chiamare resilienza”.
Concordato il da farsi con il Sindaco Luigi Cannavicci, l’Amministrazione di Campotosto e la Pro Loco, i volontari di Nuova Acropoli si sono impegnati a sistemare l’area adiacente il campo sportivo del paese, con lavori di manutenzione e di pulizia, e a ripristinare alcune aree barbecue e sentieri montani: attività non rientranti nella “ricostruzione” ufficiale, ma vitali per contribuire a ridare decoro alla zona. Creeranno, inoltre, momenti di aggregazione ed animazione, coinvolgendo abitanti e turisti, affinché le serate estive riacquistino il sapore che avevano un tempo.
25 degli 80 volontari di Nuova Acropoli presenti al campo sono aquilani: sanno cosa significa vivere un terremoto ed un post-terremoto ed è per questo che sono in prima linea, come ha insegnato loro Sandro Spagnoli, il coordinatore nazionale dell’Area di Protezione Civile dell’Associazione, deceduto nel terremoto del 6 aprile 2009 insieme a sua figlia Flavia ed a Domenico Parisse, anche loro giovanissimi volontari dell’Associazione.
L’aver deciso di essere presente a Campotosto è il modo con cui Nuova Acropoli vuole ricordare i 10 anni dal sisma dell’Aquila, con rade parole ma concreti fatti, mantenendosi fedele ai valori della Filosofia Attiva che la guidano da 62 anni nel mondo e da 44 in Italia.