Il progetto presentato al Comune di Chieti dall ’Associazione Voci di Dentro con l’azienda Walter Tosto
CHIETI- Presentato ieri mattina il progetto pilota sull’inserimento di un detenuto della Casa Circondariale di Chieti presso la Walter Tosto, azienda leader nel settore della caldareria.
Esso rappresenta la tappa finale di un percorso iniziato nell’Associazione Onlus Voci di dentro, dove tramite una borsa lavoro del Comune di Chieti, il detenuto ha lavorato per quindici mesi alla redazione della rivista, assieme ad altri due persone,come ha spiegato il presidente di Voci di Dentro Francesco Lo Piccolo:
La nostra attività di volontariato è nata dentro il carcere, si è spostata fuori con l’apertura della redazione di Voci di dentro, dove un detenuto ha lavorato con una borsa del Comune assieme un altro che ha usufruito di una borsa dell’Università D’Annunzio e a un terzo, affidato dalla Ufficio Esecuzione Penale Esterna(Uepe).
Naturalmente il lavoro trattamentale non basta, la tappa successiva è l’inserimento nel mondo del lavoro, che grazie all’impegno di tutti oggi possiamo celebrare qui. La Walter Tosto ha risposto positivamente, ora ci aspettiamo che anche altre aziende e industrie partecipino a questa iniziativa, tenendo in considerazione anche gli sgravi fiscali permessi dalla Legge Smuraglia
Tale percorso, sviluppatosi all’interno dell’Area Inclusione Sociale del Comune di Chieti, ha visto il prezioso apporto di tutor, educatori, polizia penitenziaria e naturalmente di Voci di dentro,come ha spiegato l’assessore Politiche Sociali ed Assistenziali, Emilia De Matteo :
permettendo appunto l’assunzione con contratto di formazione di sei mesi, con la dichiarata intenzione di rinnovo, in una delle imprese più importanti del nostro territorio.
Spesso c’è un timore reverenziale da parte delle aziende a fare un’azione di questo tipo. Definisco quello della Walter Tosto un atto di coraggio.
L’Amministratore delegato della Walter Tosto, il dottor Luca Tosto, ha così commentato l’iniziativa:
Ho visto lo sforzo e la passione dell’Associazione, e dopo aver letto il giornale Voci di dentro, e i testi scritti dagli stessi detenuti, testi dal contenuto disarmante, ho subito espresso la volontà dell’azienda di essere vicina a questo progetto. Non posso promettere che la cosa si ripeterà per un certo numero di volte perché siamo in un periodo critico, ma, almeno per questo caso, una grande ditta come la nostra si sta impegnando per dare la possibilità a chi ha sbagliato di reinserirsi.
Piena soddisfazione a nome dell’ Istituto penitenziario di Chieti è stata espressa dal suo direttore, la dottoressa Giuseppina Ruggero:
Questo è un riconoscimento del lavoro quotidiano che facciamo e denota grande sensibilità verso persone con problemi, in questo caso un detenuto rumeno che proveniva dal Carcere San Vittore di Milano, dove era considerato solo un numero. Oggi si è attuato il principio costituzionale del reinserimento di chi ha sbagliato, principio che senza la sensibilità e la disponibilità delle imprese e delle associazioni è destinato a rimanere lettera morta.
Ha concluso il commissario il comandante Valentino Di Bartolomeo affermando che:
Si è instaurata una rete abbiamo riconosciuto il valore della società e ci siamo aperti all’esterno. Un detenuto che lavora in un’impresa della zona significa che anche noi stiamo entrando nell’ ambiente.