Venerdì alle ore 18 presso l’Hotel Liberty i tifosi provano ad allungare la vita della squadra cittadina
ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) – Qualcuno non c’e’ più ma raccontava quando il Torneo lido delle Rose, che divento’ in seguito il piu’ antico al Mondo, calamitava nel campo di terra battuta rossa l’interesse degli sportivi; parliamo del dopoguerra. Poi, negli anni cinquanta, arrivò’ L’Arena 4 palme, il primo campo all’aperto della pallacanestro. Il torneo delle Rose aveva appuntamenti fissi annuali, la squadra in serie B mieteva vittime tra le blasonate, con partite alle 11 del mattino visto che non c’era l’illuminazione artificiale. Sono gli anni del colonnello Anastasi, di Flavio Piccioni, di Giovanni Giunco con la prima partecipazione in serie A2. Poi la passione si spostò alla palestra ” D’Annunzio”, la mitica fossa dei leoni che vide chinar la testa la Stella Azzurra Roma, la Brill Cagliari, il Rieti di Dado Lombardi. Ultimo tetto il palazzetto. Negli anni ottanta la A2 targata “Cover Jeans” e quindi l’olimpo, quella serie A targata Domenico Alcini e Michele Martinelli. Insomma, un tetto per il basket Roseto lo ha sempre costruito, perché se un rapporto è stabile nel tempo ha bisogno di punti fermi. L’ultima stagione e’ stata poi un trionfo . E chi poteva immaginarlo? Roseto fa perfino bene ai giocatori che arrivano. Discreti in settembre quando iniziano gli allenamenti per il campionato ,temuti durante le partite. Si chiama “vitamina basket” quella che funziona per dar più vigore alla squadra. La nostra cittadina non ha denaro necessario per acquistare giocatori famosi. All’inizio di ogni stagione si parte con delle scommesse che come in una bella favola diventano giocatori che fanno divertire il pubblico.
Occorre denaro. Una parte arriva da persone che hanno la possibilità’ di investirlo, l’altro dovrebbe arrivare da piccole quote che un azionariato popolare puo’ incassare. Da tempo si parla di questo progetto a Roseto. Oggi un gruppo di appassionati vuole provarci. Non e’ una novità: ad esempio a Siena e Trieste questa esperienza esiste e dà una mano ai bilanci. Le città appena citate hanno la stessa storia della piccola cittadina: Siena e Trieste hanno giocato a basket fin dagli anni cinquanta contro i biancoazzurri. Siena sta risalendo la china dopo un fallimento, Trento invece ha proprio impostato sull’azionariato popolare l’ultimo miracolo. Dalla serie B all’A1 con tante soddisfazioni. GIOVEDÌ 5 agosto ALLE 18.00 nei locali dell’Hotel Liberty, il dottor Tomasi, responsabile dell’esperienza di azionariato a Trento, ci raccontera’ come si fa a dare una mano “ad un grande amore “. Vi aspettiamo per verificare se questa può essere la strada giunta per evitare la morte di un grande amore.