Tre le opere teatrali in scena anche un adattamento de L’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio. Primo spettacolo in programma domenica 19 gennaio 2020
PESCARA – Sarà un’ edizione incentrata sul tema Famiglia, quella proposta dal Festival “La Cultura dei Legami” giunto alla sesta edizione e presentato questa mattina, in Sala Giunta del Comune di Pescara dall’Assessore alla Cultura, Mariarita Paoni Sacconi.
“Questo festival – ha spiegato l’Assessore – sarà caratterizzato dalla messa in scena di un’opera teatrale tratta dal libro l’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio, e rappresenta sicuramente il fiore all’occhiello di una manifestazione che propone un cartellone di grandissimo valore, all’insegna della sinergia tra teatro, musica e letteratura. Un progetto da me fortemente voluto per offrireai cittadini appuntamenti importanti con la cultura e ribadire nello specifico ancora una volta l’assoluto valore dell’opera letteraria di una scrittrice abruzzese nonché far conoscere anche un’attrice e regista, Lucrezia Guidone, pescarese e vincitrice di numerosi premi internazionali in ambito teatrale, mai ospitata nella sua città natale.”
Alla presentazione del Festival erano presenti Edoardo Oliva direttore artistico del Teatro Immediato, il direttore del T.S.A. Giorgio Iraggi, la responsabile della Comunicazione del TSA Dott.ssa Roberta Gargano, il presidente della Fondazione PescaraAbruzzo Nicoletta Di Gregorio, la presidente della Commissione Cultura Manuela Peschi, il presidente della Fondazione Gianni Cordova,Vera De Gregoriis, Margherita Cordova (regista e sceneggiatrice) e il direttore d’Orchestra Sergio Oliva, in rappresentanza di istituzioni e associazioni che hanno dato un fattivo contributo all’organizzazione della manifestazione.
PROGRAMMA
Al saluto dell’Assessore alla Cultura del Comune di Pescara, Mariarita Paoni Saccone, ha fatto seguito l’illustrazione del programma da parte del fondatore del Teatro Immediato, Edoardo Oliva, il quale ha sottolineato la scelta del tema della famiglia come elemento trainante delle offerte proposte in scaletta. A partire dal 19 gennaio, i cittadini di Pescara potranno seguire nel Teatro Gianni Cordova (situato nei locali dell’ex Circoscrizione Castellammare, in viale Bovio a Pescara) “La Stanza del Pastore” di Vincenzo Mambella, “In nome del Padre” di Mauro Perrotta (in scena il 2 frebbraio), “Antropolaroid” di Tindaro Granata (9 febbraio), “La Purezza e il Compromesso” (8 marzo) liberamente tratto da Rocco e i suoi fratelli di Testori- Visconti.
Il Festival proporrà inoltre anche due appuntamenti lirici, con la direzione di Sergio Oliva: il 1 marzo “Il Barbiere di Siviglia” e il 5 aprile “Cavalleria Rusticana”, e due appuntamenti teatrali con la letteratura: “Anna” liberamente tratto da Anna Karenina di L.Tolstoj (il 22 marzo) e “Ogni ricordo un fiore” di Luigi Lo Cascio (il 19 aprile).
“L’Arminuta” andrà invece in scena il prossimo 13 febbraio al Teatro Circus e sarà la punta di diamante della manifestazione promossa dall’Assessore Mariarita Paoni Saccone con il supporto del TSA (cui va il merito di aver ristrutturato il Teatro Cordova), del Teatro Immediato, della Fondazione PescaraAbruzzo e dell’Associazione Gianni Cordova.
“La rassegna – ha spiegato Giorgio Iraggi del TSA – verrà proposta in un luogo particolare, aperto al pubblico grazie all’infaticabile volontà del compianto Gianni Cordova. Si tratta dell’apertura di un presidio della cultura che sicuramente influirà positivamente sulla cittadinanza pescarese”.
LA STANZA DEL PASTORE
L’uomo è stato un pastore che per gran parte della sua vita ha percorso da monte a valle e da valle a monte, dall’inizio di ogni autunno alla fine di ogni primavera, i sentieri della transumanza, i tratturi, seguendo e vigilando le sue greggi. L’uomo è stato anche un soldato che per quattro anni, sul fronte del Carso, ha attraversato, dalle retrovie alle trincee e dalle trincee alle retrovie, una guerra, seguendo e vigilando il suo lume della ragione. Ma quella stanza, la sua stanza, nulla contiene di quelle vite: ne’ cimeli, ne’ strumenti, ne’ mappe, ne’ attrezzi; solo parole, quelle dei poeti stampate sulle pagine, suoni melodiosi che lo accompagneranno nel corso degli anni. Parole leggere, da volare oltre gli orizzonti ma allo stesso tempo pesanti, da incidere la mente come quel legno che ama intagliare. Sono lì dentro i quattrocento libri di Chicche ru cuaprare, il soprannome di Francesco Giuliani ( Castel del Monte. AQ – 1890-1970), lo straordinario pastore-poeta e scrittore abruzzese che amava Dante, Ariosto e Tasso. Quei preziosi e inseparabili libri lo hanno accompagnato nelle sue numerose transumanze,lo hanno aiutato a superare i recinti dell’ignoranza e ad espandere i confini dello sguardo fin dentro se stesso e fin dentro l’umanità tutta, tanto da renderlo cantore delle sue esperienze, perché “L’uomo non deve essere come il cane che aizzato si avventa; dalla natura ha avuto il dono del cervello, deve cercare di capire tutto, pensare e riflettere”. Sfogliando i suoi amati autori classici nella sua stanza, prenderanno forma i suoi ricordi mentre la vita lentamente volterà le sue ultime pagine. Il testo teatrale è liberamente ispirato alla vita di Francesco Giuliani.
Ingresso 12 euro intero, 10 ridotto (over 65 – studenti – intercral). Consigliata la prenotazione al 3336530249. In programma domenica 19 gennaio alle 18 presso il teatro Massimo di Pescara.