PESCARA – Per la terza domenica consecutiva il Coordinatore del Club delle Libertà Pescara Colli ,Alessio Di Pasquale, ha presidiato il banchetto istituito dinanzi alla chiesa della Madonna dei Sette Dolori, dalle 9.30 alle 1.30, con il consigliere Pdl della Circoscrizione Colli Lorenzo Rossi. L’iniziativa è finalizzata alla raccolta di firme per dire ‘no’ alla realizzazione dell’impianto per la separazione dei rifiuti e per il lavaggio dei mezzi utilizzati per il trasporto del pattume, impianto che dovrebbe sorgere al confine tra Spoltore e Pescara. Sono salite a quota 800 le firme raccolte e duecento le adesioni registrate in sole tre ore nella mattinata di ieri.
Nei prossimi giorni sarà inviata la petizione al sindaco di Spoltore Ranghelli, al Presidente della Provincia Guerino Testa e al Presidente della giunta regionale Gianni Chiodi, affinchè ciascuno per propria competenza impedisca l’ennesima offesa a un territorio che ancora oggi soffre per la presenza dell’ex discarica di Fosso Grande, un territorio oggi a rischio, specie dopo l’ultima seduta straordinaria del Consiglio comunale di Spoltore in cui è emersa la volontà della giunta Ranghelli di andare avanti con il progetto.
Ha sottolineato il Presidente Di Pasquale:
parliamo di una problematica che interessa circa 400 residenti sul versante di Spoltore e almeno 40mila su Pescara e che ora rischiano di vedersi sorgere un nuovo impianto per la separazione dei rifiuti proprio sotto le finestre di casa. Oggi abbiamo proseguito la raccolta di firme per la petizione popolare tesa a impedire l’ennesimo scempio compiuto ai danni del quartiere colli: in tre ore abbiamo registrato altre 200 adesioni che si sono sommate alle 600 registrate nelle ultime due domeniche, centinaia di cittadini che hanno sottoscritto l’atto, decisi a dire ‘no’ a quell’impianto dopo aver dovuto sopportare per trent’anni i miasmi della discarica di Fosso Grande.
Tanti negli ultimi giorni hanno chiesto di vedere il progetto e si sono detti pronti alla mobilitazione, ma soprattutto tutti hanno espresso perplessità per la posizione assunta dall’amministrazione comunale di Spoltore, di fatto l’unico Ente che continua a dirsi favorevole all’intervento, dopo la contrarietà già espressa dal Comune e dalla Provincia di Pescara, nonché dalle maggiori associazioni ambientaliste del territorio e, all’unanimità, da tutti i partiti.
Tutti si chiedono perché il Comune di Spoltore si sia arroccato sulle sue decisioni pur avendo ancora ampi margini per fermare l’iniziativa privata non avendo ancora approvato il progetto in Consiglio comunale e avendo ratificato solo un parere di ammissibilità. Nelle aree circostanti la superficie che dovrebbe ospitare l’impianto ci sono utenti, imprenditori, che lavorano da decenni quei terreni, consentendo la nascita e crescita di uliveti secolari che non possono ora essere distrutti per una struttura dal forte impatto ambientale.
Non basta: le aree sulle quali dovrebbe sorgere il complesso hanno una destinazione agricola che il Consiglio comunale di Spoltore dovrà mutare in destinazione artigianale, un passaggio che ci sembra assurdo però visto che Spoltore ha già a Cavaticchi una zona artigianale.
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