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Sarah Jane Morris in concerto: serata magica per l’Etno Music a Pescara

da Piero Vittoria

PESCARA – Sarah Jane Morris strega la platea pescarese: serata magica giovedì scorso all’Auditorium Flaiano per l’Etnomusic Festival. Il suo ultimo album, “Cello songs”, è uscito lo scorso ottobre, accolto dalla critica come un assoluto capolavoro: concepito interamente in Italia, contiene dieci brani fra composizioni originali e canzoni scritte da altri, per voce ed orchestra arrangiati e diretti da Enrico Melozzi ed eseguiti dalla Cinik Cello Orchestra, formata interamente da violoncelli, con la straordinaria partecipazione di Dominic Miller (già chitarrista di Sting), Danilo Rea (piano), Ian Shaw (cantante jazz londinese) e Fabrizio Bosso (tromba). Il tutto ruota attorno alla particolare timbrica vocale della Morris. La cantante ha offerto una delle più belle performance viste negli ultimi anni nel capoluogo adriatico. Forte di una vocalità particolare, sensuale ed accattivante, si è avvalsa di due musicisti strepitosi (Tony Remy alla chitarra e Michael Rosen al sassofono) che l’hanno accompagnata sul palco per quasi due ore di grande musica. Atmosfere acustiche e rarefatte per un concerto che ha strappato applausi a scena aperta.

La cantante britannica ha saputo riscaldare i cuori dei presenti spaziando in maniera camaleontica dal blues, al rock, toccando il folk, fino ad arrivare anche al pop più raffinato. Tecnica sopraffina, ricca di sfumature che la portano a poter esplorare ogni genere musicale, ha affascinato il pubblico con la sua coinvolgente energia. Un live che ha spaziato dai brani dei tanti dischi da lei pubblicati finora a cover reinterpretate con personalità e maestria.

Meravigliose in particolare le versioni di “Fragile” di Sting (dedicata a tutti i presenti), “Piece of my heart” di Janis Joplin, una “Fast car” che non ha fatto minimamente rimpiangere l’originale di Tracy Chapman e la bellissima “I Shall be released” di Bob Dylan. Il miglior momento della serata è stato “A world to win”, scritta con Dominic Miller e tratta dall’album “Where it hurts”.

Il blues è stato padrone assoluto della scena nella parte finale condito dalle splendide acrobrazie vocali della Morris: le note di “Deeper well” e “Gay man blues” richeggiano nell’auditorium e si guadagnano gli ennesimi applausi.

Il bis finale è per il classico “Me and Mrs Jones”: si chiude così un concerto sublime. Sarah Jane Morris ha confermato ancora una volta di essere un’interprete unica e versatile come poche. A fine serata la cantante si è intrattenuta con la gente firmando autografi, facendo foto e dispensando sorrisi, a testimonianza della sua semplicità. Un plauso a lei anche per aver cercato questo bel contatto umano che è stato un po’come la classica ciliegina sulla torta di un evento riuscito alla grande.