PESCARA – Dopo dieci risultati utili consecutivi il Pescara, cade in casa contro l’Empoli nell’ultima gara del 2013; il primo ad entrare in sala stampa al termine della partita è stato l’allenatore del Pescara, Pasquale Marino, che ha commentato così la gara:
“È stata una partita equilibrata sapevamo di incontrare una squadra forte, sia l’anno scorso che quest’anno hanno fatto vedere buone cose, è una squadra che gioca molto bene e i dati lo hanno dimostrato.
Eravamo partiti bene, non abbiamo avuto la fortuna di passare in vantaggio con l’occasione di Maniero, invece loro sono stati bravi a sfruttare l’occasione del rigore dopo del quale la situazione per loro si è spianata. Nel secondo tempo la squadra ha reagito bene, siamo partiti con molta aggressività, con pressing alto, abbiamo costretto al secondo giallo Tonelli. Abbiamo continuato ad attaccare per cercare di vincere la partita, poi loro sono stati bravi ad abbassare i ritmi, per noi c’è stata una flessione da un punto di vista fisico, purtroppo ci siamo fatti trovare spiazzati da una ripartenza degli avversari, una delle poche volta che sono arrivati nella nostra metà campo o quantomeno alla conclusione. Abbiamo pagato questo episodio, sono stati bravi loro. Poi alla fine abbiamo avuto le occasioni per pareggiare. Io sono molto contento di quello che stanno facendo i ragazzi, purtroppo abbiamo giocato parecchie partite nello stesso periodo quasi sempre con gli stessi giocatori e si è visto che nella seconda parte del secondo tempo c’è stata un po’ di stanchezza, mancanza di lucidità nel fraseggio dove forse abbiamo commesso qualche errore in più. È stato un peccato perché per 15’ avevamo fatto noi la partita e lo stavamo facendo anche bene, loro dopo hanno avuto l’episodio del rigore, la partita si è messa come volevano loro ed hanno sfruttato le loro qualità le loro qualità tecniche. Nel secondo tempo eravamo entrati con il piglio giusto, eravamo stati agevolati dalla superiorità numerica, l’unico errore lo abbiamo commesso nell’episodio del gol loro. Abbiamo perso contro una delle squadre più forti della serie B, è molto organizzata anche perché da un po’ di anni ci sono quasi gli stessi giocatori. I nostri ragazzi stanno lavorando bene, abbiamo perso qualcosa all’inizio, quello che siamo riusciti a fare nelle ultime undici partite è un percorso importante e purtroppo le difficoltà che abbiamo alla lunga si pagano”.
Soddisfatto del risultato è l’ex di turno nonché allenatore dell’ Empoli, Maurizio Sarri:
“Ringrazio i tifosi e l’ambiente di Pescara sempre e comunque perché mi hanno accolto e mi hanno fatto stare sempre benissimo, ho avuto un rapporto eccezionale. Per me Pescara non sarà mai una partita come un’altra perché questa è una di quelle maglie che rimangono addosso per tutta la vita, per me non sarà mai una partita come le altre, ringrazio i ragazzi della Nord che mi hanno dedicato uno striscione. Avevo già affrontato il Pescara da avversario ma non all’Adriatico, ho avuto sensazioni interne di tumulto. Nel primo tempo, dopo la fase di assestamento, a livello di palleggio stavamo facendo qualcosa di più noi. Non era una partita apertissima sotto il profilo delle palle gol, ma l’impressione di poter prendere la partita in mano ce l’avevo, poi è chiaro che gli episodi incidono e andare sotto o sopra in queste partite pesa.
Quando eravamo in parità numerica abbiamo concesso poco, poi nel secondo tempo nel giro di 10’ rischiavamo di compromettere la partita con l’espulsione ed il pareggio. Noi dopo il gol abbiamo sofferto, poi abbiamo raddoppiato sulle fasce ed abbiamo sofferto meno. Non abbiamo concesso tantissimo anche se avvolte la fisicità dei loro attaccanti ci poteva mettere in difficoltà soprattutto nelle palle alte. Il passaggio al 4-4-1 è diventata una situazione offensiva anche se era stata pensata come uno strumento difensivo, la solidità ci ha ridato un minimo di serenità anche per le ripartenze. L’anno scorso siamo stati l’Udinese della serie B con l’acquisto e la valorizzazione di giovani. Noi possiamo fare bene nel momento in cui ci consideriamo una sorpresa. Perché non sono rimasto a Pescara? Perché la mia sensazione è stata che quella società non fece nulla per farmi rimanere, un programma addirittura ridimensionato rispetto all’anno prima, lì ebbi la sensazione che avevano difficoltà a mandarmi via e che volevano che fossi io a lasciare”.
[Si ringrazia per la collaborazione Francesco Rapino]