Dopo la deludente prova di Castelamare, Sansovini e compagni sono chiamati a dimostrare il loro valore, contro un avversario ben organizzato e con una coppia d’attacco micidiale
PESCARA – Il Pescara è tornato sulla terra. Le due sconfitte consecutive in trasferta contro Reggina e Juve Stabia e, soprattutto, l’orribile prestazione di Castellamare hanno fatto cadere la foglia di fico che aveva mascherato i limiti dei biancazzurri. Contro i campani il Pescara ha evidenziano problemi in ogni reparto.
I LIMITI DIFENSIVI – Partiamo dalla difesa: che le squadre di Zeman siano destinate a subire valanghe di gol anche con una coppia centrale formata da T. Silva e Vidic si è sempre saputo. Il problema però è un altro: nel momento in cui si è deciso di puntare su una difesa giovane, occorreva un tecnico in grado di impartire a tali giocatori, almeno l’ABC della fase difensiva, in modo da farne continuare la crescita. Cosa che non è avvenuta. Il motivo è presto detto: Zeman sarà anche un grande esperto di costruzione e sviluppo del gioco offensivo, ma si disinteressa completamente dell’assetto difensivo. Giocatori come Romagnoli, Brosco e Capuano sono destinati a fare figure barbine (eufemismo) sotto la guida del Boemo, beccandosi anche gli insulti dei tifosi: il tutto sull’altare del calcio spettacolo.
Al di là dei limiti tattici di Zeman, va anche riconosciuto al boemo, un alibi non da poco: la difesa biancazzurra è a pezzi. Per la gara contro l’Albinoleffe il tecnico avrà a disposizione, un solo difensore centrale di ruolo, Brosco, date le indisponibilità di Capuano e Romagnoli. La scelta di non acquistare il quarto centrale ad agosto, si sta rivelando una zavorra più che un semplice errore di mercato. Tre centrali sono infatti pochi per affrontare un torneo logorante come quello di B. A complicare le cose si è aggiunto anche l’infortunio del giovane Perrotta (ne avrà per due-tre mesi). Accanto a Brosco dovrebbe toccare a Zanon rivestire il ruolo di centrale e, contando che il terzino, fin qui, ha fatto soprattutto l’ala d’attacco, c’è da chiedersi quali risultati porterà questa soluzione.
SU TUTTI COCCO … – Di fronte i biancazzurri si troveranno una squadra tosta che ha sempre dato del filo da torcere agli avversari, mettendo in luce il suo centravanti, Andrea Cocco. La punta, scuola Cagliari, ha segnato 5 gol in sei partite, quanti in tutto lo scorso campionato. A 25 anni, questa deve essere la sua stagione e non può fallire.
A affiancarlo ci sarà Karamoko Cissè. Anche lui in questo avvio di stagion è partito fortissimo segnando 2 gol in quattro presenze, la metà di tutto lo scorso torneo. Il merito dell’esplosione delle due punte, va al nuovo tecnico dei lombardi, Daniele Fortunato. Il suo gioco, molto propositivo, esalta le caratteristiche delle due punte, che, per caratteristiche tecniche si integrano perfettamente. Il Pescara dovrà fare particolarmente attenzione all’asse sinistro dei lombardi, dove agiranno Regonesi e Foglio. I due, sono soliti spingere molto, sovrapponendosi a turno alle due punte e formando in tal modo una sorta di tridente.
Da quella parte, quindi, dovrà fare particolare attenzione Balzano, tra i peggiori sabato scorso. Il terzino ex Atletico Roma, ha palesato contro la Juve Stabia, tutti i limiti già visti lo scorso anno con la squadra laziale in fase difensiva. Già contro la squadra campana è stato preso spesso in mezzo a due avversari, rischiando in diverse occasioni l’espulsione. Ora l’Albinoleffe potrebbe ripetere il giochetto, aprendo così una voragine sulla fascia destra del Pescara.
E allora, più che alla tattica, il Pescara pare destinato a dover far affidamento alla scaramanzia, ricordando come, proprio lo scorso anno, con Fortunato in panchina l’Albinoleffe uscì sconfitto 2-0 dall’Adriatico grazie alle reti di Mengoni e Bonanni. Tutti ricorderanno che l’attuale tecnico dei bergamaschi, l’anno scorso sostituì per un mese Mondonico (che stava giocando una partita molto più difficile). Quest’anno, dopo l’addio del Mondo, la dirigenza non ha avuto dubbi riguardo al nome del successore, privilegiando la pista interna. Dopo aver ottenuto una soffertissima salvezza ai playout contro il Piacenza, l’obiettivo dell’Albinoleffe rimane sempre la permanenza in, da raggiungere il più rapidamente possibile.
E IL PESCARA? QUALI SONO GLI OBIETTIVI DEI BIANCAZZURRI? – Facile dire playoff, più difficile realizzarli. Sei partite sono certamente poche per stilare un bilancio e certamente non ci sentiamo di tirare la croce addosso alla squadra. Occorre però al più presto che si cambi mentalità in campo.
Al di là del sistema difensivo, c’è anche un problema offensivo da risolvere. Nonostante i 13 gol segnati, rimane infatti l’impressione che qualcosa non quadri lì davanti. Insigne alterna ottime giocate a clamorosi errori (specie davanti alla porta), Sansovini continua a essere sacrificato sulla fascia e il solo Immobile sembra aver recepito appieno i movimenti che vuole Zeman. Sarebbe interessante vedere almeno una volta all’opera dall’inizio Giacomelli e Soddimo, giocatori che, da un punto di vista tattico, si sposano meglio con le idee del boemo.
Probabilmente i due pagano un carattere non facile e degli atteggiamenti sbagliati in allenamento. Ciononostante è necessario che i due vengano recuperati alla causa, perchè è impensabile che il tridente attuale regga fino a fine campionato. La partita con l’Albinoleffe è quindi un viatico importante per la crescita dei biancazzurri. Se veramente questa squadra vuole regalare delle soddisfazioni ai suoi tifosi è il momento che si dia una svegliata e affronti le gare con il coltello tra denti e senza i tictoc che ne hanno contraddistinto le prime partite. La crescita di una squadra non passa solo per gare come questa, all’apparenza facili, che però possono nascondere molte insidie.
LE PROBABILI FORMAZIONI:
PESCARA (4-3-3): Anania; Balzano, Zanon, Briosco, Petterini; Cascione, Verratti, Konè; Sansovini, Immobile, Insigne.
ALBINOLEFFE (4-4-2): Offredi; Daffara, Malomo, Bergamelli, Regonesi; Laner, Previtali, Hetemaj, Foglio; Cissè, Cocco.