Un concerto perfetto in ogni dettaglio, una serata magica
CASOLI (CH) – Dopo il posticipo di domenica causato dal maltempo, lunedì sera a Casoli Raf ha ripagato l’attesa della gente con un concerto a dir poco perfetto in ogni dettaglio musicale e scenografico.
Immagini suggestive proiettate sullo sfondo del palco su ogni canzone, gran bel gioco di luci ed ovviamente una scaletta che è quanto di meglio il pop italiano possa offrire oggi: quasi due ore di musica, tante hit, ma anche molto spazio al suo ultimo lavoro discografico, “Numeri”, uscito lo scorso giugno.
Alle 22 partono le prime note del singolo estivo “Un’emozione inaspettata” ed il pubblico è già rapito: tanti applausi al suo ingresso sul palco.
Dopo la bella “Nuovi mondi” e “Il nodo” arrivano “La danza della pioggia” e soprattutto “Due”, uno dei maggiori successi della lunga carriera del “re pop” come molti amano definirlo, a far capire che sarà veramente una serata da ricordare. Nella fase centrale del concerto un trittico che ammalia: “Via”, “In tutti i miei giorni” e “Sei la più bella del mondo” che non ha bisogno di commenti.
La parte più suggestiva ed accattivante è però quella in cui Raf si siede al piano intonando “Gente di mare” (da brividi) e poi “Cosa resterà degli anni’80”, qui in un arrangiamento un po’ diverso dall’originale, più pop rock, ma sempre di grande effetto.
Si va così verso il finale e dopo “Ossigeno” la piazza va in delirio per “Self control”, best seller da oltre 20 milioni di copie nel mondo e uno dei brani più popolari della dance degli anni’80, seguita da “Ti pretendo”: tutti ballano e cantano nonostante il gran freddo.
“Senza cielo” dal nuovo disco anticipa il momento più atteso del live: “Infinito” cantata in maniera magnifica da un Raf veramente in forma smagliante. Il bis è per “Iperbole”, altro vero gioiello della sua produzione, e “Il battito animale” in una veste rinnovata, più aggressiva ed incisiva.
Raf si conferma un artista vero: mai banale, sempre elegante e raffinato, grande confezionatore di veri gioielli del pop, insomma uno di cui la musica italiana ha veramente bisogno in un momento in cui forse si è persa di vista l’attenzione alla qualità per guardare troppo spesso alle crude leggi del mercato.