Contro il Livorno, i biancazzurri vogliono il sesto successo consecutivo, risultato mai ottenuto da Zeman in carriera
LIVORNO – Il Pescara, martedì ha passato un esame importante. Contro un Varese ben organizzato, capace di non far giocare gli abruzzesi per quasi 70 minuti, grazie ad un pressing asfissiante sui portatori di palla, i biancazzurri hanno ottenuto la vittoria sfruttando le migliori doti individuali dei singoli e il cinismo dei suoi giocatori sotto porta.
Avevamo detto che non sarebbe stata una partita facile quella con i lombardi e che il loro pressing poteva mandare in crisi il gioco della squadra di Zeman. Così è stato e lo stesso tecnico boemo a fine partita ha ammesso che Maran è stato il tecnico che ha fatto giocare meno il Pescara fin qui. Per questo motivo i tre punti ottenuti contro i biancorossi hanno un sapore tutto particolare rispetto alle altre vittorie. Il Pescara, in questa partita, ha dimostrato di non essere solo una squadra votata ad un attacco scriteriato, ma anche di saper ragionare, lavorando ai fianchi l’avversario per poi colpirlo nel momento in cui è vulnerabile.
LIETA SORPRESA IL CAPITANO – I biancazzurri continuano quindi la loro marcia promozione, rimanendo al secondo posto in classifica quattro punti dietro il Torino, grazie all’attacco più prolifico della B: 32 reti fin qui, con Sansovini, nuovo capocannoniere della serie cadetta con 9 reti, ala pari con Tavano. Proprio Sansovini è la sorpresa più lieta tra il trio di attaccanti abruzzesi. Nessuno infatti, compreso chi scrive, credeva che il capitano si sarebbe adattato a giocare come esterno d’attacco. Invece la nuova posizione si è rivelata quella giusta per esaltarne le caratteristiche tecniche e la sua capacità di leggere l’azione.
Sabato il Pescara affronterà il Livorno nella sfida degli opposti. Abruzzesi e toscani infatti vivono due momenti del tutto differenti. Se la squadra di Zeman è reduce da sei vittorie e un pareggio nelle ultime sette gare e si presenta a Picchi con il capocannoniere del torneo e il miglior attacco, gli uomini di Novellino stanno decisamente peggio.
QUI LIVORNO – Gli amaranto non vincono in casa dal 17 settembre, quando travolsero 3-0 la Juve Stabia e hanno conquistato 5 punti nelle ultime 7 gare, segnando 5 gol (quattro però in una sola gara, contro l’Albinoleffe). I toscani pagano soprattutto la crisi di quello che doveva essere il fiore all’occhiello della squadra, cioè il brasiliano Paulinho.
Il ritorno dell’ex centravanti del Sorrento in amaranto era stato accolto con un’ovazione dai tifosi. Il brasiliano infatti, in due campionati in Campania, aveva messo a segno 39 reti e sembrava aver finalmente raggiunto la piena maturità calcistica. Invece, tornato a vestire la maglia amaranto, si è ritrasformato nel giocatore spaurito, che non aveva lasciato traccia di sé nel triennio 2004-2007. Così, la super coppia che doveva formare con Dionisi si è sgretolata, e con essa i sogni amaranto di puntare alla promozione.
Mentre infatti la difesa regge bene (terza miglior retroguardia con 10 reti al passivo, dietro Torino e Sassuolo), l’attacco latita, dato che tutto il Livorno ha segnato fin qui 13 gol, due in meno della coppia Sansovini-Insigne. Per cercare di ovviare alla pochezza offensiva dei suoi, Novellino nell’ultima partita contro il Padova, ha abbandonato l’amato 4-4-2 per passare ad un più offensivo 4-3-3 con l’avanzamento di Schiattarella sulla linea degli attaccanti Paulinho-Dionisi. Il secondo tempo contro i veneti, è stato buono, anche se la squadra non è riuscita a segnare contro i biancoscudati. Novellino quindi dovrebbe riproporre lo stesso modulo anche contro il Pescara, modulo che dovrebbe esaltare le caratteristiche di Paulinho, centravanti bravo a muoversi spalle alla porta e fortissimo sui palloni alti.
Tra gli amaranto mancherà però il francese Genevier, squalificato. Questa è un’assenza pesante per i toscani perchè il francese è l’organizzatore di gioco della squadra, l’uomo dell’ultimo passaggio e il centrocampista di maggior qualità. Nelle vesti di regista, dovrebbe quindi agire Luci, vecchia conoscenza dei biancazzurri, giocatore dotato di buona visione di gioco, ma anche lento.
Dal canto suo Zeman dovrebbe ripresentare Brosco dal primo minuto, al posto di Romagnoli, confermando per i restanti dieci undicesimi la squadra che ha battuto il Varese. La trasferta di Livorno non va sottovalutata, ma è certamente alla portata di questo Pescara. Il trio di centrocampo Cascione-Verratti-Konè ha sicuramente più qualità di quello amaranto, dove il solo Barone è capace di difendere e proporsi in avanti.
Il Pescara è chiamato a sfatare un altro tabù dopo quelli di Brescia e Bari. Questa squadra ha certamente le qualità per riuscirci, specie se manterrà la “fame” di successi che fin qui ne ha contraddistinto la stagione.
[Foto di Massimo Mucciante per gentile concessione]