Riceviamo e pubblichiamo la nota di Geremia Mancini, Presidente onorario dell’Associazione storico- culturale “Ambasciatori della fame”
PESCARA – Ricordiamo Enzo Pica e Domenico Iacovella che il 29 settembre del 2000 trovarono la morte nel cuore di Pescara sulla “trincea del lavoro”. Va ricordato che , considerando il rapporto fra popolazione lavorativa e il rischio di mortalità, la nostra Regione, purtroppo, si trova ad essere tra quelle che vantano il triste primato di morti ed infortuni sul lavoro.
Il 29 settembre del 2000 a Pescara si verificò una tragedia del Lavoro che doveva servire da simbolo e da monito per chiunque avesse a cuore la sicurezza dei lavoratori. Invece da allora solo vergognosa dimenticanza. Ma cosa accadde quel giorno? Durante la costruzione del palazzo destinato all’APTR Regionale due operai Enzo Pica e Domenico Iacovella a causa del cedimento di una impalcatura precipitarono al suolo dopo un volo di 15 metri. Enzo Pica di Chieti, morì sul colpo e, purtroppo, stessa sorte toccò alcuni giorni dopo al suo collega Domenico Iacovella di 58 di Guardiagrele. La città di Pescara colpita al cuore reagì con indignazione e sembrò per un momento che la battaglia per la “sicurezza nei luoghi di lavoro” potesse essere la battaglia di tutti. Ma così non fu. Crediamo sia giunta l’ora di restituire a quei lavoratori almeno la giusta dignità del ricordo. Per parte nostra chiediamo alla Città di Pescara, alla Provincia e soprattutto la Regione Abruzzo di sentire forte il dovere di porre fine a questa triste dimenticanza invitandoli, al tempo stesso, ad incentivare ogni azione utile al raggiungimento “DELLA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO”.