A breve l’Atlante geotermico del CNR. Le prime valutazioni geotermiche per il Mezzogiorno a Geoitalia 2011

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 Il CNR sta predisponendo l’identificazione di risorse, comprese quelle di nuova concezione, nel Sud del Paese. I primi risultati saranno resi noti  noti a Geoitalia 2011”

La Dott.ssa Adele Manzella Geofisica, Coordinatrice nazionale dei progetti geotermici del CNR , ha annunciato in un comunicato stampa che in occasione di Geoitalia 2011,in programma a Torino dal 19 al 23 settembre, verranno illustrati i primi risultati  dei progetti del CNR sull’utilizzo di energia geotermica, che daranno un valido contributo all’incremento delle fonti rinnovabili nella produzione di elettricità. Grazie al progetto del CNR potremo conoscere il vero potenziale geotermico dell’Italia e in particolare delle regioni del Sud. In particolare  il Forum  di Torino sarà l’occasione per vedere i primi risultati dell’ Atlante geotermico per il mezzogiorno, uno dei “Sei Progetti per il Sud” promossi dal Consiglio Nazione delle Ricerche. L’Atlante è uno degli strumenti per incentivare lo studio relativo allo sfruttamento del potenziale geotermico dei territori e costituisce un primo livello di    sistematizzazione dei dati geotermici con riferimento alle regioni meridionali. Con esso  si intende verificare e localizzare le risorse geotermiche utilizzabili non solo con le tecniche oggi disponibili ma anche con metodi innovativi in via di sviluppo per la produzione di energia geotermoelettrica.L’Atlante geotermico ricalca quando già prodotto negli Stati Uniti e in altri paesi europei e punta sia all’aggiornamento delle informazioni disponibili sui sistemi idrotermali sia all’individuazione di nuovi tipi di risorse.

Si legge nella nota della Manzella:

 il no italiano al referendum sul nucleare in Italia rende ancora più importante il bisogno di sviluppare ulteriormente la geotermia e contribuire al mix elettrico 100% rinnovabile in combinazione con tutte le altre fonti rinnovabili. Con il progetto “Atlante geotermico per il Mezzogiorno” il CNR sta predisponendo l’aggiornamento delle informazioni sui sistemi idrotermali e l’identificazione di risorse di nuova concezione nel Mezzogiorno d’Italia. Il progetto internazionale Geoelec (Develop Geothermal Electricity in Europe to have a renewable energy mix), appena lanciato, contribuirà allo studio, guardando il potenziale per l’EGS (Enhanced Geothermal Systems) in Italia. Infatti, nelle poche regioni italiane dove le risorse idrotermali sono limitate, l’EGS permette di produrre elettricità geotermica con la stimolazione della roccia secca.
A Geoitalia presenteremo la struttura di questo importante progetto  e non è finita. Sull’Atlante geotermico si innesta il progetto VIGOR (Valutazione del potenzIale Geotermico delle regioni meridionali), che, in una logica di integrazione di policy e programmi diversi, per le 4 Regioni del Mezzogiorno identificate come le “Regioni Obiettivo Convergenza” e con il contributo del Programma Interregionale (POI) Energie rinnovabili e risparmio energetico, sta già attuando evoluzioni e sviluppi più ambiziosi ed immediatamente utilizzabili a fini produttivi, e che comprende tutti gli utilizzi geotermici e, in particolare, quelli di bassa e media temperatura con tecnologie disponibili. Le valutazioni su questi progetti sono in corso e i primi risultati saranno presentati a Geoitalia 2011.

La Manzella ha poi spiegato che  “il calore della terra”, la geotermia è utilizzata in modo diretto  come energia termica, o convertendola in energia elettrica. Una miriade di usi è già stata immaginata e sperimentata, molti altri sono possibili. Considerando che il 30% del consumo di energia in Italia è rappresentato da usi termici a medio-basse temperature  è facile immaginare come l’uso di acque geotermiche per processi di riscaldamento (calore per ambienti o di processo) può essere esteso a molte applicazioni, rientrando nei meccanismi virtuosi di risparmio energetico e migliorando l’efficienza. La capacità elettrica installata in Italia nel 2011 si avvicina a 1 GWe (GigaWatt elettrico) e il potenziale economico totale si stima che superi gli 8 GWe.

Ha proseguito e sottolineato la dott.ssa Manzella:

l’insieme d’informazioni di carattere geologico, idrogeologico, geochimico e geofisico (ottenute da un programma di esplorazione) e i metodi di valutazione del contenuto energetico di un sistema geotermico costituiscono due strumenti molto efficaci non solo per definire l’entità delle risorse disponibili , ma anche per fare previsioni a lungo termine sul grado di utilizzabilità di una risorsa geotermica. La raccolta e l’aggiornamento di questi dati costituiscono, infatti, il punto fondamentale per produrre sia una moderna valutazione della risorsa geotermica che una stima aggiornata del suo potenziale di sfruttamento. Grazie al progetto VIGOR il dettaglio delle informazioni e dei risultati, il loro livello di fruibilità per Amministrazioni ed imprese e la definizione di progettualità innovative ed immediatamente utilizzabili a fini produttivi raggiunge livelli pari ai migliori standard internazionali, come contributo al riequilibrio di condizioni strutturali meno avvantaggiate e in funzione dell’esigenza di attivare il tessuto produttivo della Regioni Obiettivo Convergenza. Un esempio, in realtà, che gioverebbe a tutto il Paese.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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