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A cerca di funghi con il tesserino rilasciato dalle Province

da Donatella Di Biase

La legge regionale sulla raccolta dei funghi non prevede altri balzelli, ma un solo tesserino di autorizzazione alla raccolta  e quindi una sola tassa

TERAMO – Nei giorni scorsi si sono diffuse notizie difformi e che hanno dato adito a numerosi equivoci in merito a presunte tasse aggiuntive che i cercatori di funghi dovrebbero pagare per la loro attività. Visto il numero delle telefonate dei fungaioli  che cercavano  spiegazioni, l’assessore all’attività venatoria, Giuseppe Antonio Di Michele è intervenuto per chiarire la questione dicendo:

si  è aperta una vera e propria guerra sul possesso dei funghi, in particolare in provincia di Teramo dove esistono realtà locali che gestiscono gli usi civici; la legge è però chiarissima perché all’articolo 5 stabilisce che i Comuni, le Amministrazioni Separate e gli Enti Parco non possono imporre ai cercatori pagamenti aggiuntivi per la raccolta dei funghi.


I fungaioli, precisa quindi il Servizio Caccia e Pesca della Provincia, devono dotarsi del tesserino rilasciato dalle Province, gratuito per alcune categorie, e valido sull’intero territorio della Regione Abruzzo con ovvi vantaggi in termini di raccolta e di acquisizione dello stesso.

Le somme che la Provincia incassa per il rilascio dei tesserini, sottolinea l’assessore Di Michele, vengono reinvestiti interamente nell’organizzazione dei Corsi Micologia (25 circa) resi obbligatori dalla stessa norma, tutti completamente gratuiti per gli utenti.

La legge, continua l’Assessore Di Michele, è stata cambiata già tre volte in tre anni:

senza nulla togliere alla funzione legislativa della Regione ci si augura che se si dovesse arrivare ad una nuova modifica lo si faccia interpellando anche le Province proprio come prevede la legge quadro nazionale.

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