CHIETI – La Fondazione Cantiere Abruzzo ha organizzato nella serata d ieri a Chieti la presentazione del libro “L’ultimo segreto di Mussolini” di Vincenzo Di Michele.
“Questo libro di Vincenzo Di Michele – ha spiegato il presidente della Fondazione Cantiere Abruzzo, Fabrizio Di Stefano – tratteggia un episodio storico che si è vissuto prevalentemente nella nostra regione che è la prigionia di Mussolini a Campo Imperatore e tutto quello che c’è stato intorno fino alla sua liberazione. Il periodo è ancora influenzato da un retaggio ideologico e conseguentemente la verità storica è ancora fortemente confusa perché diverse sono le versioni e probabilmente quella più conosciuta non è quella veramente reale. Il perché del periodo di prigionia nel Gran Sasso mostra ancora parecchie ombre, c’erano dietro trattative nascoste che sono state sempre celate? Tutto quel periodo che è considerato da un minimo comune multiplo con attenzione per i carteggi che Mussolini aveva con se, sicuramente oggi non può influire su quella che la politica attuale, sicuramente la verità su quel momento può cambiare la vecchia storia più comunemente diffusa. Io credo che ci siano diversi rimandi tra quei giorni e la politica attuale, ma oggi viviamo in un periodo delle riforme parlamentari, tra la Legge Truffa e la Legge Acerbo non vedo differenze sostanziali. La Legge Acerbo e la Legge Truffa viaggiano come l’Italicum su piste bloccate che assicura la maggioranza parlamentare. Le Legge Truffa è chiamata così perché generò un vespaio di polemiche, invece la Legge Acerbo, che è del ’24, è definita da quell’atto volto alla presa del potere da parte di Mussolini in maniera autoritaria. Che poi questo o quel periodo abbia una ricaduta sull’attualità lo dimostra anche quell’atto di Marino, che è stato l’ultimo della sua gestione, che è stato chiudere al traffico la zona dei Fori Imperiali forse perché furono costituiti da Mussolini e dal fascismo per collegare il Colosseo con l’Altare della Patria, in un periodo ideale dell’Antica Roma verso un’italianità che era molto sentita e che oggi si vuole offuscare. Ancora oggi la politica è influente da quegli eventi e la verità storica è tenuta coperta o raccontata nella maniera non troppo corretta. Quello è un periodo storico che deve avere la sua analisi ed i suoi approfondimenti ma che deve essere vicina alla storia nella maniera più corretta e giusta possibile. Il fatto che questo testo sia stato tradotto in inglese sta a significare due cose: il fatto che il carteggio che Mussolini aveva evidentemente era noto, forse fin troppo a Churchill, l’altra è che la Gran Bretagna che ha saputo archiviare questi eventi, anche oggi li vede con occhio esclusivamente storico, invece noi questi eventi non riusciamo proprio ad archiviarli”.
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