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A Chieti va in scena “Il barbiere di Siviglia” di Giovanni Paisiello

da Redazione

CHIETI –  Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, rende noto che oggi 9 dicembre 2011, alle ore 21.00, e domenica 11 dicembre 2011, alle ore 17.30, presso il Teatro Marrucino di Chieti verrà allestita l’opera lirica “Il barbiere di Siviglia” di Giovanni Paisiello. Nuovo allestimento del Teatro di Chieti e prima opera della Rassegna Biennale “La Lirica e il ‘700 Partenopeo – Chieti e il Regno di Napoli” curata dal Teatro Marrucino.

L’Etichetta Discografica Dynamic, produttrice di Cd e Dvd di musica classica, con particolare riguardo a composizioni in prima assoluta mondiale e a titoli d’opera che sono al di fuori del tradizionale repertorio, effettuerà per l’occasione una registrazione su Cd dell’opera eseguita a Chieti.
L’Orchestra “I Musici Barocchi” sarà diretta dal M° Maurizio Zanini. La Regia è di Aleksandra Lazic e i Costumi di Nicola Trotta.

Interpreti: Carlo Assogna, Il Conte d’Almaviva; Maura Maurizio, Rosina; Carlo Torriani, Bartolo; Leonardo Galeazzi, Figaro; Francesco Baiocchi, Don Basilio; Orlando Polidoro, Giovinetto e un Alcade; Emanuele Dell’Orso, Lo Svegliato e un Notaro.

I biglietti potranno essere acquistati presso il Botteghino del Teatro Marrucino da mercoledì 7 a sabato 10 dicembre ai seguenti orari 10.00/13.00-17.00/20.00, e domenica 11 dicembre dalle 10.00 alle 13.00 e un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Il barbiere di Siviglia è tratto dalla commedia Le Barbier de Seville di Pierre – Augustin Caron de Beaumarchais. La prima rappresentazione avvenne a Pietroburgo, Teatro dell’Ermitage, il 15 settembre 1782. Personaggi: il Conte d’Almaviva, grande di Spagna, sotto il nome di Lindoro; Figaro, barbiere; Rosina, orfana e pupilla di Bartolo; Bartolo, medio, tutore di Rosina, don Basilio, insegnante di musica di Rosina e confidente di Bartolo, lo Svegliato, giovane idiota, servitore di Bartolo; Giovinetto, servitore di Bartolo; un alcade; un notaro, soldati, servitori. Scritta durante il lungo soggiorno alla corte di Caterina II, l’opera riscosse un successo straordinario, testimoniato dalla fama che la circondava ancora intatta alla morte del compositore (l’anno del Barbiere rossiniano, fortemente avversato proprio da chi lo considerava un attentato “sacrilego” alla memoria di Paisiello). La riduttiva trasposizione librettistica probabilmente ad opera di Giuseppe Petrosellini rappresentata con successo a Pietroburgo pochi anni prima, determinò il successo internazionale del soggetto: il secondo testo della trilogia francese attirò infatti l’attenzione di Mozart, che lo propose a Da Ponte per Le Nozze di Figaro nel 1786.

 

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