Per il sindaco Mastromauro è “una pistola puntata alle tempie dei comuni”
GIULIANOVA (TE) – Il sindaco Francesco Mastromauro ,nella conferenza stampa tenuta ieri mattina in Comune, ha definito il Patto di stabilità “una pistola caricata dal governo e puntata alle tempie dei Comuni, invitandoli a premere il grilletto”.
Ho usato questa espressione, un po’ forte ma efficace, per far comprendere cosa sia il Patto di stabilità, i cui meccanismi sono talmente complessi da risultare incomprensibili ai cittadini. Ma siccome è importante sapere cosa comporta il Patto di stabilità, di cui tutti parlano ma pochi sanno davvero cos’è, come funziona e quali conseguenze porta in caso di sforamento, dice il sindaco, abbiamo deciso di distribuire ai cittadini di Giulianova un depliant in cui faremo capire, con molta sintesi e semplicità, queste cose.
Detto ciò, il sindaco ha snocciolato alcune cifre, relative al saldo positivo imposto a Giulianova per rispettare il Patto di stabilità: + 410.000 euro per l’anno 2011 che saliranno alla cifra record di +2.164.000 euro per il 2012, definito un anno di lacrime e sangue.
Ha aggiunto il sindaco:
e ciò nonostante l’aumento dei tagli al nostro Comune da parte del Governo, pari a 980.000 euro. Significa insomma che dovremo essere particolarmente attenti alle scelte da fare perché ci chiedono, ma la situazione riguarda noi come tutti gli altri Comuni, grossi sacrifici.
Il sindaco ha poi sottolineato le conseguenze che deriverebbero nel caso in cui il Patto non venisse rispettato.
qualcuno ha persino detto, non so se per mancanza assoluta di conoscenza o semplicemente per fare demagogia, che tutto sommato si potrebbe sforare il Patto di stabilità. Se ciò accadesse – spiega il primo cittadino – dovremmo aumentare, e parecchio, le tariffe dei buoni pasto degli alunni, delle rette agli asili nido e il costo del trasporto degli scuolabus, solo per fare un esempio. E non finirebbe qui, perché dovremmo pure tagliare le spese, sinora da noi garantite, per l’assistenza ai disabili e per gli aiuti alle famiglie in difficoltà economica, senza contare il fatto che saremmo impossibilitati a procedere ad assunzioni, ad accendere mutui per finanziare le opere pubbliche, a fare investimenti per la città. Ma soprattutto ci vedremmo costretti ad aumentare la TARSU e le aliquote IRPEF.
Inevitabile un riferimento alla Farmacia comunale messa in vendita ma la cui asta è andata deserta.
è successo, per fare un esempio tra tanti, anche a Montecassiano, nel Maceratese. Ma noi,a differenza di loro che il 3 novembre scorso hanno proceduto ad un nuovo bando con base d’asta diminuita del 13%, non svendiamo, preferendo optare per una rimodulazione. E comunque stiamo studiando anche situazioni alternative.