A Pescara 267 case popolari murate ed inutilizzate

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E’ quanto ha rivelato il  capogruppo Pignoli (Lista Teodoro)  denunciando una situazione intollerabile e paradossale

PESCARA – Il capogruppo Pignoli (Lista Teodoro) è intervenuto  sulla mancata assegnazione  degli alloggi Ater ed ha precisato che sono circa 300, o, per la precisione, 267 gli alloggi di proprietà dell’Ater dislocati sul territorio di Pescara che sono vuoti, disabitati, ma non riassegnati perché murati. Una cifra molto lontana dalla trentina di case non assegnate di cui parla la Direzione Tecnica dell’Ater. Tra gli  appartamenti occupati abusivamente e murati,  ne sono stati localizzati  31 soltanto in via Caduti per Servizio. Una situazione intollerabile e paradossale che si ripete in tutti i quartieri, da Villa del Fuoco a San Donato, da Zanni fino a Montesilvano.

Ha proseguito Pignoli:

trentuno case in via Caduti per Servizio, 63 nel quartiere Villa del Fuoco, distribuite tra via Sacco, via Lago di Capestrano, via Salara Vecchia, via Lago di Borgiano, 43 nel rione San Donato, tra via Rubicone e via Basento, 32 a Zanni e 21 in via Adige a Montesilvano: sono solo alcuni dei numeri degli appartamenti dell’Ater vuoti, ma murati, situati sul territorio di Pescara. Numeri ‘scoperti’ nei giorni scorsi da un gruppo di volontari della Lista Teodoro che ha effettuato un sopralluogo in città e ha verificato e ‘censito’ la presenza a Pescara di 267 appartamenti dell’Ater vuoti, ma murati. In alcuni casi si tratta di appartamenti in precedenza occupati da anziani che, una volta deceduti, sono stati riconsegnati dalle relative famiglie all’Ater.

Come misura immediata l’Ater ha provveduto subito a murare le porte per evitare occupazioni abusive, ma tale provvedimento sarebbe dovuto essere momentaneo e di breve durata, giusto il tempo per rendere l’appartamento disponibile al Comune per la relativa riassegnazione. E invece la misura è diventata con il tempo definitiva, gli alloggi, pure abitabili, sono rimasti chiusi, serrati e vuoti, a discapito del migliaio di famiglie che magari è costretto a vivere in alloggi di fortuna o anche all’interno di autovetture.

Una situazione al limite del paradosso, distante anni luce dalle circa trenta abitazioni murate di cui parla il dirigente tecnico dell’Ater Carmine Morelli. Una cifra che è stata presa senza dubbio da registri vecchi di almeno dieci anni, che non rispecchia affatto lo stato attuale degli alloggi popolari murati. Pertanto  siamo disposti ad accompagnare personalmente l’ingegner Morelli a fare un ‘giro’ di perlustrazione tra gli alloggi non ancora assegnati per consentirgli di verificare con i propri occhi l’esistenza di casi del genere e trovare una soluzione immediata per le tante famiglie che da anni sperano di potersi vedere assegnato un alloggio popolare.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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