“L’Abruzzo e Pescara devono riconfermare Gianni Chiodi e Luigi Albore Mascia nelle cariche di Governatore della Regione Abruzzo e di sindaco di Pescara, dobbiamo ricostruire il centro-destra e dobbiamo ricostruire il bipolarismo. Impossibile e assurdo votare i Grillini, che da un anno, con 200 parlamentari, non hanno fatto nulla. Fratelli d’Italia con soli 9 parlamentari ha fatto approvare tre provvedimenti strategici. Avessimo avuto noi 200 parlamentari, avremmo fatto la rivoluzione”.
A fare gli onori di casa il Coordinatore Petri: “Il centro-destra a Pescara si presenterà diviso in virtù di una scelta poco felice. Negli ultimi 50 anni Pescara è sempre stata governata dal centro-destra, tranne una brevissima parentesi, perché il nostro blocco sociale è maggioritario, e noi non vogliamo perdere Pescara. E per questo mi permetto di dire che solo Luigi Albore Mascia può impedire a un grillino di diventare sindaco di Pescara; mi permetto di dire che solo con Luigi Albo
“Dico solo due cose – ha detto il Presidente Chiodi –: primo, non faccio parte di nessuna loggia massonica. Secondo, per cinque anni per campare la mia famiglia ho usato solo i miei soldi, perché noi non crediamo alle favole delle zie e delle pensioni di invalidità. Ho ereditato una regione indebitata e commissariata; oggi abbiamo una regione sana che vale, ma certo vale perché l’abbiamo risanata noi”.
“Abbiamo iniziato la campagna elettorale tra le difficoltà per quella divisione che sembrava creare ostacoli; oggi
“A Pescara e in Abruzzo vanno riconfermati Luigi Albore Mascia e Gianni Chiodi, perché hanno ben operato – ha attaccato l’onorevole Meloni -, e poi dobbiamo ricostruire il bipolarismo. Votare Grillo? Per carità dice anche cose giuste, ma mi chiedo, perché avendo un quarto della Camera dei Deputati, un terzo del Senato della Repubblica, cioè 200 parlamentari, non ha fatto nulla e non ha riportato a casa un solo risultato per il bene degli italiani. Se Fratelli d’Italia avesse avuto 200 parlamentari avremmo fatto la rivoluzione, che non significa distruggere, ma piuttosto è capire come si costruisce un mondo migliore. E poi Matteo Renzi: mi diverte molto, è un grande comunicatore, ma una cosa è quello che Matteo Renzi dice, una cosa è quello che fa. A confronto, quelle di Wanna Marchi erano delle Lectio Magistralis, noi lo abbiamo soprannominato Matteo Donascimiento: gli unici provvedimenti che sino a oggi ha portato in aula sono l’abolizione del reato d’immigrazione clandestina, la depenalizzazione delle droghe leggere e la vicenda degli 80 euro, operazione che non ha copertura ed è in deficit, e infatti si tradurrà in più tasse. Praticamente ha riesumato i metodi della vecchia Dc che faceva le marchette in campagna elettorale e noi abbiamo ereditato il debito più alto del mondo. Avremmo capito se quegli 80 euro fossero andati a tutti, agli inoccupati, i pensionati, gli incapienti, e invece la sinistra ha ben pensato di fidelizzare solo un pezzo di elettorato. E poi i provvedimenti: Renzi non ha cancellato le Province, che restano in piedi, Renzi ha solo cancellato l’eleggibilità degli amministratori della Provincia che ora verranno nominati dalla politica; stessa cosa per il Senato: il gioco di Renzi è di abolire la democrazia. La sfida del 25 maggio è quella di riappropriarsi della sovranità, perché quando la classe politica non risponde al popolo, risponde a qualcun altro, alle consorterie europee, ai poteri forti. Sino a oggi abbiamo avuto una classe politica che è andata in Europa solo a prendere ordini”.
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