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A Pescara oggi il convegno: “D’Annunzio e il Proletariato”

da Redazione

MANIFESTO-DANNUNZIO-internet-150x150Organizzato dall’Ugl nell’ambito del 150° anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio, si terrà al Museo delle Genti d’Abruzzo

PESCARA – Oggi,  26 gennaio a Pescara, a partire dalle ore 10.00, presso l’Auditorium Leonardo Petruzzi  del  Museo delle Genti d’Abruzzo, in via delle Caserme si terrà il Convegno Ugl dal titolo “D’Annunzio e il Proletariato”. Sarà presente il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella.

L’evento è organizzato in occasione dei 150 anni dalla nascita, avvenuta a Pescara nel 1863, di uno dei più grandi autori italiani del XIX e del XX secolo che nei sui scritti ha più volte posto l’attenzione alle tematiche del lavoro. Al dibattito, moderato dal segretario confederale dell’Ugl, Geremia Mancini, interverranno Lucia Arbace, soprintendente Bsae Abruzzo; Mauro Canali, storico e professore di storia contemporanea all’Università di Camerino Giuseppe Parlato, storico e professore di storia contemporanea alla Libera Università Luspio; gli storici, Guglielmo Salotti e Enrico Serventi Longhi.
“Sarà un’occasione – spiega Mancini – per ricordare la sensibilità di D’Annuncio alle tematiche del lavoro e alle criticità affrontate ogni giorno dalla classe operaia, più volte trattate dall’autore. Ne è un esempio l’articolo scritto su “Cronaca bizantina” nel 1882 quando, visitando la Miniera sarda di Masua, tratteggia in modo toccante le difficoltà e la disperazione dei minatori e delle loro famiglie. Inoltre è stato promotore –ricorda -, insieme al sindacalista Alceste De Ambris, della Carta del Carnaro in cui il lavoro, la tutela dei diritti e la giustizia sociale sono descritti come valori fondamentali e imprescindibili della società”.

Alle ore 12.30 visita al “Museo Casa natale di Gabriele D’Annunzio” e alla mostra “Rocco Carabba e la Cultura dell’anima” . La mostra si arricchisce di una vetrina interamente dedicata alle pregevoli opere del Poeta edite da Rocco Carabba negli anni tra il 1891 e il 1923, da uno studio sul vero cognome di Gabriele e da una lettera di Francesco Paolo D’Annunzio a Filippo De Titta.

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