PESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha ufficializzato, ieri, che l’amministrazione comunale di Pescara ha proceduto all’installazione dei cartelli indicanti il divieto di balneazione nelle due zone ormai storicamente inibite temporaneamente a tuffi e bagni, ossia l’area a 300 metri dal molo nord e il tratto di arenile antistante via Balilla. Si tratta di un obbligo di legge al quale bisognava ottemperare in seguito a uno specifico provvedimento dell’Arta, che effettua i relativi prelievi.
L’ obiettivo dell’amministrazione, però, è quello di riuscire a revocare quei divieti nel corso dell’estate, e a tal fine si chiede all’Agenzia regionale per la tutela ambientale di intensificare i campionamenti nei due punti ‘critici’ del litorale per accertare il possibile abbassamento dei livelli di escherichiacoli ed enterococchi.
Ha ricordato Mascia :
già nei mesi scorsi su comunicazione dell’Arta l’amministrazione comunale ha provveduto a emanare l’ordinanza indicando le zone vietate ormai da anni alla balneazione, ossia l’area posta a 300 metri dal molo nord e via Balilla, zone dove però le analisi condotte nel mese di maggio hanno comunque dimostrato una riduzione dei livelli di escherichiacoli ed enterococchi. Stamane la Polizia municipale ha installato i relativi cartelli, operazione necessaria per ottemperare alla legge, tuttavia non intendiamo proseguire la stagione con quel divieto: l’amministrazione comunale ha messo in atto misure concrete per garantire un miglioramento delle acque di balneazione, sollecitando ad esempio verifiche puntuali sugli scarichi sul fiume, o avviando il rifacimento sull’intero territorio cittadino di ampi tratti delle condotte fognarie, tese all’eliminazione di eventuali perdite o dispersioni, azioni che potrebbero permetterci di migliorare in modo sensibile la qualità delle acque nel corso dell’estate.
La stessa normativa nazionale, modificata con Decreto dello scorso marzo, ha ora sancito la possibilità di giungere a una revoca dei divieti se l’amministrazione comunale dimostrerà di aver avviato azioni concrete tese all’abbattimento dei livelli di batteri nelle acque e se gli stessi campionamenti dovessero dimostrare, attraverso quattro prelievi consecutivi, l’abbassamento stesso dei valori. A questo punto chiederemo all’Arta di intensificare l’esecuzione dei prelievi almeno nelle aree più critiche e di non limitarsi al singolo prelievo mensile istituito oggi dalla nuova normativa, ma di garantire anche 3 o 4 prelievi in un mese nei due punti oggi vietati alla balneazione; soprattutto tali campionamenti non potranno avvenire a pochi giorni di distanza da temporali o nubifragi, che inevitabilmente provocano un rimescolamento delle acque, facendo salire i livelli dei batteri. La riviera rappresenta uno degli assi portanti della nostra economia regionale, un bene dunque da tutelare e su cui intendiamo investire per garantire un mare perfettamente pulito e balneabile mettendo in atto misure concrete per assicurare a bagnanti e concessionari una stagione serena.