Chiodi : Sechi racconta l’Italia nell’Abruzzo virtuoso
L’AQUILA – Mercoledì, 5 dicembre prossimo, alle 18.00, a Teramo, presso l’Auditorium San Carlo c/o Museo Archeologico, in via Melchiorre Delfico, il direttore del quotidiano Il Tempo, Mario Sechi, presenterà il suo ultimo libro ” Tutte le volte che ce l’abbiamo fatta. Storie di italiani che non si arrendono”. Ne parlerà con l’autore il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi.
“L’Emergenza nel Paese resta grave – ha commentato Chiodi a proposito del tema affrontato nel libro di Sechi-. Sono molte le sfide che l’Italia si trova oggi ad affrontare. Si tratta di “grandi prove” che il nostro Paese deve cogliere con consapevolezza superando i rischi più gravi di crisi finanziaria e reagendo alle minacce incombenti di recessione. Condivido il fatto che, per centrare l’obiettivo, servono tenacia e spirito di sacrificio. Del resto, l’Italia deve tornare a credere in se stessa perché ha tutte le carte in regola per andare avanti e uscire dalla crisi più forte del passato. L’Abruzzo, permettetemi di dirlo, è la dimostrazione che il nostro Paese ce la può fare. La nostra regione, infatti, in questo momento, è in controtendenza rispetto a certi fenomeni nazionali. E’ una Regione che dimostra una sua vivacità e dinamicità ed ha iniziato una nuova fase, quella del contributo ai processi di crescita e di sviluppo. Nel suo libro Sechi racconta un Paese in grado di far sognare e realizzare i sogni: l’Italia, appunto. L’Abruzzo è la dimostrazione che i sogni si possono realizzare. Come? L’Abruzzo tra il 2007 e il 2009 è stata la prima regione italiana ad andare in default, con il settore della sanità commissariato. Oggi abbiamo vinto quella battaglia – almeno dal punto di vista dei conti pubblici – mentre resta da giocare la partita della ripresa e del ritorno alla crescita. Una partita che non si potrà più giocare secondo le vecchie regole dell’assistenzialismo e della spesa come variabile indipendente dei cicli economici. Abbiamo anche la possibilità di ridurre le tasse e ciò significa che si è fatto un buon lavoro. Siamo fieri di essere in controtendenza rispetto a tutti i fenomeni nazionali e direi anche europei“.