A Torre de’ Passeri le Feste Patronali 2013

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Fino al 4 settembre religiosità, musica, mostra dell’artigianato. Gran finale con Mario Salvatore Group e il concerto “Così Cantava Napoli”

TORRE DÉ PASSERI (PE) – Si stanno svolgendo a Torre de’ Passeri le Feste Patronali in onore di Sant’Antonino e Santa Croce in programma dal 1° al 4 settembre quando religiosità, tradizione, musica animano vicoli e piazze del centro storico. Ad aprire le festività organizzate grazie all’impegno e alla collaborazione di Parrocchia, Comune e Pro-loco, il musical religioso “La storia de nu brav bardascion” messo in scena dai ragazzi della parrocchia di San Raffaele di Montesilvano (Domenica 1 settembre, Parco di via Einaudi, ore 19.00). Lunedì 2 settembre lo spettacolo dei burattini, a cura dell’associazione Gli Archetti, (Piazza Plebiscito, ore 16.00) e il concerto della Segheria Blues Band (Piazza Papa Giovanni XXIII, ore 21.30) intratterranno grandi e piccini.

Martedì 3 settembre, la festa di Sant’Antonino sarà aperta con il giro della banda per le vie del paese (ore 9.00), seguito dal Matinèe in piazza (ore 11.30). In serata, dopo la Santa Messa (Parrocchia, ore 18.00), officiata dal parroco Don Mauro Pallini e presieduta da don Ermete Palombo, sacerdote emerito di Torre de’ Passeri, che festeggia nel 2013 i suoi 60 anni di vita sacerdotale, sarà la solenne processione a percorrere strade e piazze, mentre il concerto dell’orchestra di fiati lirico sinfonica “Claudio Monteverdi” Città di Ripa Teatina, diretta dal maestro Fausto Esposito con il tenore Nunzio Fazzini e il soprano Rosalba Nicolini, chiuderà gli appuntamenti della giornata (Piazza Plebiscito, ore 21.30).
A concludere il programma delle feste patronali, mercoledì 4 settembre, uno spettacolo per bambini animato dall’ente morale Metropoliterra (Piazza Plebiscito, ore 16.00), la Santa Messa (ore 19.00) presieduta da Don Giuseppe Natoli canonico del capitolo cattedrale di Pescara e l’atteso concerto “Così Canta Napoli”.

Proprio mercoledì sera l’arte, le sonorità e le più celebri melodie della canzone partenopea saranno di scena in piazza Papa Giovanni XXIII (ore 21.30) con Mario Salvatore considerato dalla critica “uno dei più autentici interpreti della canzone classica napoletana” e il suo ensemble. Il concerto proporrà canzoni della tradizione classica napoletana attraverso le sonorità con cui i musicisti di strada facevano ascoltare al pubblico le canzoni appena composte.

Non a caso, il mandolino, la chitarra, il liuto sono gli strumenti protagonisti dell’esecuzione, che rappresenta un tentativo di restituire alla canzone napoletana l’antico ed immutato fascino, utilizzando proprio gli strumenti tipici della tradizione. Nato a Foggia nel 1941, da genitori napoletani originari di Torre Annunziata, Mario Salvatore che ha rappresentato la tradizione musicale italiana all’estero, con largo consenso di pubblico e di critica, che ha collaborato con gli Istituti italiani di cultura, e che, nel 2008 a Washington, si è esibito alla Corte Suprema degli Stati Uniti e al Gran Galà della National Italian American Foundation, si è posto all’attenzione del pubblico, stringendo amicizia e collaborazioni con diversi artisti, tra cui, solo per citarne alcuni, Massimo Ranieri, Renzo Arbore e Lucio Dalla. Sul palco di Torre de’ Passeri gli artisti: Mario Salvatore (voce, chitarra), Fabrizio di Carlo (chitarra, arrangiamenti), Pasquale Rinaldi (flauto, ottavino), Piero Ricucci (mandolino), Vincenzo Ciffo (contrabbasso), Gegè De Filippis (percussioni), Nico Salvatore (chitarra, liuto).Ad animare il centro storico bancarelle e chioschi, che coloreranno piazza Kennedy, piazza Plebiscito e piazza Mazara, insieme alle inossidabili giostre. Tutti i concerti e gli spettacoli sono ad ingresso libero.

“Anche quest’anno, grazie al lavoro di squadra e in considerazione delle poche risorse economiche – ha ricordato il sindaco Antonello Linari – ci apprestiamo a celebrare ed onorare le festività in onore del santo patrono Antonino. Una ricorrenza che non solo i torresi, ma anche i cittadini dei paesi limitrofi e i molti emigrati che rientrano per l’occasione vivono con grande gioia e devozione. Un momento importante che unisce religiosità e tradizione e rinnova il senso di appartenenza e spirito di comunità”.

 

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