Una nuova fase della nostra vita istituzonale ed economica è in atto. I segnali del cambiamento sono già forti, e costringono intere categorie di cittadini a fare sacrifici che non erano preventivabili fino ad alcuni anni or sono. In Abruzzo, c’è chi paventa, nel settore della sanità, il licenziamento in blocco dei lavoratori statali a tempo determinato:
“Il governo pensa di liquidare con un colpo di spugna il capitolo sui debiti della sanità pubblica, giungendo a misure estreme, come il taglio dei fondi stabilito. Mi riferisco al decreto legislativo n. 112 del 2008 detto “decreto Brunetta”, e alla sua approvazione in parlamento che lo ha convertito nella legge 133 del 6 agosto 2008. Tale provvedimento mette a rischio il sostentamento di ben 250 lavoratori del settore ospedaliero nella zona di Pescara, a cui si aggiungono quelli che operano nelle altre provincie abruzzesi (700, ndr)”
Ad affermarlo è Cesare Barboni, che guida la protesta insieme all’Rdb (rete dei sindacati di base), ovvero il comitato dei precari della sanità locale.
“Come se non bastasse il taglio dei fondi da parte del governo centrale, si sta studiando in parlamento un ulteriore provvedimento, che riguarda appunto il mancato rinnovo degli incarichi di lavoro per i precari dipendenti dalle A.s.l.
Se venisse approvato, potrebbe decidere in maniera ancora più diretta la perdita del nostro posto di lavoro”.
All’ingresso dell’ufficio prenotazioni C.U.P. dell’ospedale, c’è un tavolino con i dipendenti a rischio che raccolgono firme, ed è sorprendente constatare il gran numero dei passanti che si dimostra solidale con loro. Barboni fa cenno verso il banco, e lo adduce come esempio a favore di ciò che afferma:
“Questa mattina, in poche ore, abbiamo già raccolto centinaia di firme, c’è una partecipazione incredibile della gente comune, segno che i cittadini sono dalla nostra parte”
ll coordinatore della rete dei sindacati non mette in dubbio ciò che molti in questi giorni sottolineano, ovvero che la situazione d’indigenza delle strutture ospedaliere abruzzesi derivi anche dallo scandalo di sanitopoli, che ha creato un grosso ammanco di bilancio:
“Sanitopoli è stata la ciliegina sulla torta di una tendenza già in atto, ovvero quella di sopprimere servizi al cittadino, con danni sia all’occupazione che agli utenti. Ovviamente se le ruberie o la cattiva gestione degli amministratori determinano una ulteriore carenza di soldi, la tendenza a fare piazza pulita delle strutture pubbliche si accentua. E’ una strategia che privilegia il settore privato, tanto è vero che per le strutture ospedaliere private sono stati confermati i fondi statali”.
Così si era espresso il ministro Brunetta sul decreto 112 del 2008
”Il decreto legge 112/2008, ormai chiamato non ha imposto restrizioni in materia di contratti a tempo determinato o di collaborazioni coordinate e continuative.
Non e’ intervenuto neppure sulla disciplina in materia di stabilizzazioni dei rapporti di lavoro flessibili.
Inoltre il regime delle assunzioni per il 2008 e’ rimasto invariato.
Per quanto riguarda l’emendamento all’A.C.
1441- quater – sul riordino della disciplina in materia di stabilizzazioni, le disposizioni proposte si riferiscono ad un intervento che potrebbe verificarsi solo dopo il 1 Luglio 2009.
Ciò significa che, per tutto l’anno 2008 e proseguendo fino al 30 giugno 2009, le pubblichele amministrazioni che hanno impostato contratti a tempo determinato pluriennali del fabbisogno di personale, possono avviare le assunzioni, anche mediante procedure di stabilizzazione, autonomamente o previa autorizzazione.
Possono procedere autonomamente le amministrazioni che beneficiano di una previsione speciale e di risorse finanziarie stanziate appositamente dalla legge.
E’ avvenuto un fatto curioso: una precaria mi ha accusato della sua mancata assunzione e ha chiamato la stampa a testimoniare le sue dichiarazioni.
C’è anche una data a disposizione per verificare le intenzioni di Brunetta:
”Fino al 30 giugno 2009 non ci saranno disposizioni volte a contenere il numero di assunzioni di lavoratori precari, dopo quella data il tutto verrà ridiscusso con pacatezza”.