I risultati dei campionamenti illustrati in Regione in occasione del tavolo tecnico di questa mattina
PESCARA – L’esecutivo Regionale si appresta a varare le risultanze dei campionamenti dell’anno 2017 relative alla qualità delle acque di balneazione. I risultati, incrociati con le precedenti 3 annualità, e discussi in occasione del tavolo tecnico di balneazione che si è tenuto questa mattina in Regione, evidenziano un quadro oltremodo positivo per tutti i centri della costa abruzzese.
Sulle 114 attività di prelievo effettuate da Arta su altrettanti punti sottoposti ad analisi, 78 – pari a circa il 70% sul totale – hanno ottenuto la qualifica di “ECCELLENTE”, percentuale che sale al 78%, se includiamo anche i 15 prelievi con esito “BUONO”, e addirittura all’85% se consideriamo anche i 7 punti di prelievo qualificati come “SUFFICIENTE”. In soli 10 casi (l’8,5%% sul totale) i prelievi hanno evidenziato una qualità di tipo “SCARSO”. Un risultato altamente positivo e assolutamente impensabile fino a tre anni fa. È indubbio Il benefico effetto indotto dai 185 interventi in corso di realizzazione per migliorare il sistema depurativo regionale, buona parte dei quali già realizzati e messi in esercizio, per un complessivo investimento di circa 316 mln di euro.
Il Sottosegretario alla Presidenza della Regione, Mario Mazzocca durante il tavolo tecnico di balneazione, da lui convocato, ha affermato:
“Un doveroso ringraziamento, pertanto, va rivolto ai nostri uffici regionali, a quelli delle ASL, all’encomiabile Arta, alle Capitanerie di Porto ed a tutti i Comuni coinvolti per la tempestiva e fattiva attività coordinata messa in campo”.
“Questo tavolo noi lo abbiamo istituito due anni fa – ha spiegato Mazzocca – proprio per evidenziare un po’ l’andamento di qualità delle acque di balneazione in relazione a quelle che sono le emergenti esterne delle acque. La situazione attuale rispetto a due anni fa era impensabile perché il 70% dei prelievi parla di acque di eccellenza e in alcuni casi sale all’87%. Ripeto, fino a due anni fa erano dati impensabili e probabilmente risentono anche del benefico effetto dell’inverno tutt’altro che tragico e perfido come quello del 2017, ma che evidentemente risentono di buona parte di quei 89 interventi con 70 milioni di euro che abbiamo fatto sui nostri depuratori il 60% dei quali sono entrati in funzione già da qualche tempo.
Quindi io credo che quando ci siano le buone notizie poi siano da dare, certamente bisognerà proseguire sull’attività dei depuratori e credo che la strada intrapresa, che si attendeva da anni, sia quella giusta. Ci sono dei punti di maggiore criticità, in prossimità dei fiumi che risentono della qualità della costa abruzzese, ad esempio quella teramana, nonostante ciò i dati che abbiamo ci confortano, dobbiamo ancora superare alcune criticità come ad esempio le tre procedure di infrazione ereditate dal Governo Chiodi da cui stiamo progressivamente uscendo”.
“Per me questa è un’occasione per esternalizzare l’attività di Arta – ha detto il direttore generale dell’Arta, Francesco Chiavaroli – nell’ambito della qualità di personale e delle risorse. Solo per parlare dell’attività di monitoraggio delle acque marine Arta impegna circa 30 dipendenti di cui 10 al laboratorio e gli altri per i prelievi lungo la costa. Noi controlliamo tutta la costa dal confine con le Marche al confine con la Puglia, quindi l’organizzazione e il coinvolgimento di tutte le figure di Arta per i vari step che portano poi alla pubblicazione dei dati sono fondamentali, ci siamo organizzati per quello che è stato possibile per il 2018 abbiamo cercato di migliorare ulteriormente sia l’attività di prelievo, di analisi, che di pubblicazione dei dati il più velocemente possibile. La comunicazione è un nostro dovere e un obbligo per informare i cittadini sul sistema della qualità delle acque dell’intera regione”.