Autostrade per l’Italia non è interessata a realizzare la terza corsia dell’A14: il presidente Enrico Di Giuseppantonio contesta le motivazioni della società e chiede almeno uno studio di fattibilità
CHIETI – L’ampliamento dell’autostrada A14 nel tratto a sud della regione Marche non è negli attuali programmi di Autostrade per l’Italia! così Mario Bergamo, responsabile del settore Controlli tecnico-progettuali della società che gestisce il tratto autostradale adriatico ha chiuso la lettera di risposta al presidente Enrico Di Giuseppantonio, che il 10 agosto aveva sollecitato, dopo l’esodo da incubo che aveva bloccato migliaia di veicoli in una coda interminabile lungo il tratto abruzzese dell’A14, la realizzazione della terza corsia anche tra i caselli di Val Vibrata e Vasto Sud.
Sul tratto dell’autostrada adriatica che attraversa il territorio abruzzese, i tassi di incidentalità rilevati sono inferiori a quelli registrati sulla rete nazionale; valori che si sono ridotti nell’ultimo quinquennio di oltre il 20% per quanto riguarda gli incidenti con conseguenze alle persone e di oltre il 50% per gli incidenti mortali.
ha spiegato l’ing. Bergamo nella missiva a Di Giuseppantonio:
Le caratteristiche piano-altimetriche del tracciato e della sezione autostradale, a cui lei fa riferimento, sono legate all’epoca in cui l’autostrada è stata realizzata e, come risulta dall’andamento dell’incidentalità, tali parametri non hanno alcun effetto negativo sulla sicurezza dell’infrastruttura autostradale di cui trattasi.
Per quanto attiene ai livelli di traffico, si fa presente che sul tratto abruzzese dell’autostrada adriatica si registrano flussi veicolari molto inferiori rispetto a quelli delle tratte dell’arteria su cui Autostrade per l’Italia è già intervenuta o sta intervenendo con lavori di ampliamento. D’altra parte, anche i livelli di servizio sui singoli tratta abruzzesi dell’A14 evidenziano situazioni critiche molto contenute o del tutto assenti: i picchi nel flusso veicolare si verificano solamente nei fine-settimana estivi, in particolare nel mese di agosto; gli eventuali fenomeni di saturazione si riscontrano solamente per poche ore nel corso dell’anno.
Si tratta di una situazione che non è tale da giustificare nel breve-medio termine un intervento di ampliamento, il cui costo sarebbe molto elevato (circa 20 milioni di euro a chilometro) e distoglierebbe risorse da opere di carattere prioritario.
Ha concluso il presidente Di Giuseppantonio commentando cosi l’operato della società autostrade:
Comprendo le ragioni di Autostrade per l’Italia ma non le condivido in alcuna maniera: non è possibile liquidare un problema di sicurezza, che più volte è emerso lungo il tratto abruzzese dell’A14, con la presentazione di statistiche che dimostrano solo che ci sono meno incidenti, ma che non tengono in dovuto conto le difficoltà e le caratteristiche del piano autostradale che decine di migliaia di automobilisti percorrono ogni settimana.
Da diversi anni, prima come sindaco di Fossacesia, poi come vicepresidente nazionale dell’Anci, ho evidenziato come la realizzazione della terza corsia lungo tutto il tratto abruzzese dell’autostrada adriatica fosse una delle priorità assolute per la viabilità regionale, non solo in termini di sviluppo e di miglioramento delle infrastrutture, ma soprattutto per garantire una maggiore sicurezza a quanti percorrono un’arteria ormai divenuta fondamentale per il traffico turistico e commerciale nord-sud.
Anche l’anno scorso, a poche settimane dal mio insediamento come presidente della Provincia di Chieti, ho chiesto che si valutasse la possibilità di effettuare urgenti interventi sul tratto abruzzese dell’A-14 in seguito ad un gravissimo incidente che ha coinvolto numerosi veicoli tra i caselli di Lanciano e Val di Sangro, frazione tra le più pericolose, poiché caratterizzata da continui saliscendi e viadotti stretti e difficili, con mancanza, per diversi chilometri, della corsia di emergenza.
L’assessore conclude ammettendo che è inaccettabile che l’Abruzzo sia escluso da qualsiasi intervento migliorativo della rete autostradale in considerazione del fatto che la regione è meta di turismo in continua espansione e cerniera naturale per tutti coloro che scelgono le regioni meridionali per le loro vacanze, nonché sede della più grande zona industriale del centro-sud, in Val di Sangro, che movimenta decine di migliaia di mezzi pesanti:
Sono pertanto del tutto insoddisfatto della risposta di Autostrade per l’Italia e ho replicato loro con una lettera nella quale chiedo che almeno venga predisposto uno studio di fattibilità relativo alla predisposizione della terza corsia nel tratto abruzzese dell’A14. Tuttavia, questo non è un segnale di resa, poiché la mia battaglia per questo ampliamento non si interromperà con questa comunicazione burocratica da parte della società che gestisce l’autostrada.