Importanti novità per le sale giochi e le macchinette installate negli esercizi pubblici dell’Abruzzo. Entro il mese di ottobre del 2018, infatti, gran parte delle vecchie licenze rischia di decadere in via definitiva, come previsto dalla legge che regola il settore, ossia la numero 40 del 2013. La stessa, infatti, fissava in cinque anni dopo l’approvazione la scadenza delle licenze e al termine di questo lasso di tempo, saranno in regola solo gli esercizi che si trovano ad almeno 300 metri dai cosiddetti punti sensibili. Si tratta di scuole, università, strutture sanitarie, centri di aggregazione giovanile come associazioni e oratori, caserme, impianti sportivi, cimiteri e altri luoghi di culto.
Giochi: il taglio nazionale
Intanto, prosegue il processo di taglio al numero delle slot su tutto il territorio nazionale. La nuova riforma del gioco ha consentito allo Stato centrale, tramite gli enti locali, di intervenire drasticamente su quella che era considerata per certi versi una giungla. I dati dei primi nove mesi del 2017, infatti, dicono che le giocate da parte degli italiani sono aumentate, anche se curiosamente sono diminuiti gli introiti per l’erario. Entro aprile del 2018, dunque, dovranno sparire dal territorio dello Stivale il 34,9% di slot machine: entro la fine del 2017 le stime prevedono di passare da 410.000 a 330.000 macchinette attive, mentre al termine del processo tra circa 5 mesi la cifra massima dovrà essere di circa 265.000.
Una taglio che influirà anche sulle entrate per l’erario, ma il dato è già in calo nei primi nove mesi del 2017, in cui è stato registrato un taglio del gettito del 2%, ossia 215 milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le imposte dirette sul gioco hanno portato allo Stato centrale 19,3 miliardi di euro, ossia il 2,1% in meno. Un dato che sostanzialmente cozza con quello relativo alle giocate degli italiani, che non sarebbero affatto diminuite.
Ogni giorno sono sempre tantissimi coloro i quali un elenco casino online e scelgono la piattaforma tramite la quale giocare, accattivati da bonus sempre più golosi. Il dato incontrovertibile è che sempre più giocatori abbandonano il mercato terrestre per dedicarsi a quello online. Giocare tramite Internet, infatti, è più pratico, poiché lo si può fare praticamente ovunque, anche da smartphone e tablet. Inoltre, fornisce un grado di privacy superiore alle sale slot o agli esercizi commerciali che ospitano macchinette e slot. Nel periodo gennaio-settembre 2017 la spesa per il gioco online è cresciuta del 25,7%: secondo i dati forniti da Giochi di Slots, il totale è di 906 milioni di euro spesi, ossia una cifra molto vicina al miliardo di euro, che è stato raggiunto a stento nel 2016 per la raccolta dell’anno intero. A ottobre 2017, è stato registrato inoltre un +33% per i casino online e +27% per i tornei di poker.
Meno soldi per lo Stato
A questo dato, si può collegare il minore gettito per lo Stato: l’Italia, infatti, si è mossa tardi nella regolamentazione del gioco su Internet e questo ha inevitabilmente ridotto le entrate per l’erario. Per contro, va registrato l’ottimo lavoro svolto con Aams per il contrasto al gioco illegale e il riciclaggio di denaro sporco tramite i giochi. La Guardia di Finanza è intervenuta in qualcosa come 1.075 operazioni sospette.