Il candidato alla presidenza della Regione Abruzzo:”Con il Bilancio regionale si chiude un’epoca ; cambieremo in meglio il destino degli abruzzesi”
ABRUZZO – Il 2018 si è chiuso, invece, con la testimonianza del fallimento politico della giunta D’Alfonso. Il 2019 comincia sotto un buon auspicio, grazie alla battaglia vinta in difesa degli abruzzesi e contro l’aumento dei pedaggi autostradali. Un impegno che proseguirà monitorando i successivi passaggi istituzionali tra il Ministero delle Infrastrutture e la società che gestisce l’A24 e l’A25.
La testimonianza del fallimento D’Alfonso e del successivo interrato di Lolli è data dal bilancio regionale.
“Il consiglio regionale, a fatica, è infatti riuscito ad approvare il bilancio – ha sottolineato il candidato alla presidenza della Regione Abruzzo, Marco Marsilio – ci troviamo tra le mani uno strumento finanziario arrivato l’ultimo giorno utile e con un voto, il sedicesimo, necessario per ottenere la maggioranza, che è stato elemosinato tra le persone critiche che a fatica hanno sostenuto questo governo. Si tratta di un bilancio che non soddisfa assolutamente le esigenze degli abruzzesi, che non dà risposte alle tante domande sollevate su sanità, occupazione, turismo, agricoltura, trasporto pubblico ma che accontenta solo alcuni consiglieri uscenti che hanno bisogno di farsi campagna elettorale. Fortunatamente – ha continuato Marsilio – il nuovo anno ci vedrà al lavoro per risolvere i tanti bisogni e dare un futuro più sereno a tutti gli abruzzesi”.
Le difficoltà nell’approvare il bilancio sono stare la cartina al tornasole di una politica che non ha messo i cittadini abruzzesi come punto di riferimento.
“Nell’augurare a tutti un felice 2019 guardo alla Regione Abruzzo nella consapevolezza che bisogna invertire una rotta che sta portando tutti i cittadini verso il declino. Per non ripetere errori del passato il nostro impegno prenderà spunto da questo bilancio che ci insegna come dobbiamo cambiare, cosa non dobbiamo fare e come agire diversamente”, ha concluso Marsilio.