Il commento di Sara Marcozzi e Pietro Smargiassi M5S
L’AQUILA – In Consiglio Regionale è stata approvata oggi,all’unanimità, la legge sull’Equo Compenso, una norma che tutela i liberi professionisti, architetti, ingegneri, avvocati, commercialisti, geologi, garantendo loro certezza dei pagamenti, secondo un tariffario individuato con gli Ordini professionali.
I Consiglieri Regionali M5S Sara Marcozzi e Pietro Smargiassi dopo l’approvazione di tale norma, frutto dell’accorpamento dei testi firmati dai due Consiglieri, insieme a quello del Consigliere Sospiri, hanno dichiarato:
“L’approvazione della legge sull’equo compenso e sulla tutela delle professioni è un provvedimento di giustizia, che tutela il diritto di ogni professionista di avere la certezza di essere pagato, di ricevere il compenso pattuito e che va a contrastare anche l’evasione fiscale. Sembra un’ovvietà, eppure l’esperienza ci insegna che non è sempre così”.
“Capita – hanno ancora detto – che il committente, a lavoro terminato e opera consegnata, dica di non poter provvedere al pagamento. Succede così che le parti cerchino un accordo che va a discapito del professionista, costretto ad accettare una cifra inferiore pur di essere pagato. Noi riteniamo che questa sia una pratica inaccettabile, che deve terminare il prima possibile. Per questo all’interno della legge è previsto che, insieme agli altri atti da presentare, venga inserito un documento che specifica l’elenco dei ruoli assegnati ai singoli professionisti e il preventivo iniziale con la somma richiesta e al cliente. Essere riusciti a legare il rilascio dei titoli autorizzativi al pagamento di quei professionisti che a quel rilascio hanno lavorato, è una soluzione che ci rende orgogliosi, arrivata dopo mesi di proficuo lavoro in commissione e con i portatori di interesse”.
“Per questo siamo molto soddisfatti di essere riusciti a portare a casa una legge che doveva essere approvata già dai precedenti governi di centro destra e centro sinistra, e che andrà a risolvere molti problemi dei lavoratori abruzzesi”.